Un gruppo di geofisici russi, in collaborazione con colleghi francesi, egiziani e sauditi, ha descritto la struttura del più pericoloso supervulcano sulla Terra, il Toba, che si trova sull'isola di Sumatra, in Indonesia.
Basandosi su osservazioni sismologiche, gli studiosi hanno ricreato un modello della struttura del vulcano. Secondo loro, alla profondità di più di 150 chilometri sotto la placca tettonica, gas e materiali fusi formano flussi di magma che salgono verso l'alto.
Ne consegue che alla profondità di 75 chilometri sotto il Toba si stia formando una camera magmatica del volume di 50 mila chilometri cubi. È evidente che l'eruzione del supervulcano avrà luogo quando la pressione nella camera avrà raggiunto il suo punto critico. In qual caso il magma salirà verso l'alto, portando alla fusione (spaccatura) della crosta terrestre e riversandosi sulla superficie del pianeta.
Gli autori del modello del supervulcano non ritengono che il Toba debba per forza andare in eruzione, tuttavia non possono escludere tale scenario. Inoltre, i geofisici sono convinti che la sorgente geologica di Yellowstone, negli Stati Uniti, abbia una struttura analoga.
Gli studiosi assicurano che l'ultima volta che il Toba si è risvegliato fu 74 mila anni fa, evento che, secondo loro, può aver ridotto in maniera sostanziale la biodiversità delle specie sulla terra. Proprio i supervulcani vengono considerati una delle formazioni geologiche più distruttive che influiscono sul clima del pianeta.
Bisogna poi sapere che i supervulcani sono ricordati tra le tre cause principali che possono portare all'estinzione dell'umanità. Le cause più verosimili, secondo gli scienziati, sono le esplosioni solari, la caduta di un asteroide o l'eruzione di un supervulcano. Nella storia dell'umanità sono noti dei casi in cui l'eruzione dei vulcani è stata la causa della fine di intere città. L'estrema pericolosità è rappresentata non solo dai fiumi di magma incandescente, ma anche dalla cenere vulcanica, che porta all'annientamento delle sementi e, di conseguenza, alla fame universale, ed è anche causa di malattie alle vie respiratorie.
Nel frattempo, in Giappone si sta riattivando il vulcano Suwanosejima. La natura precisa del suo ritorno in attività non è nota, è possibile che sia causata dall'interazione tra magma e acqua. E se un mese fa i vulcanologi giapponesi avevano registrato alcuni pennacchi di cenere, oggi esplosioni, lingue di fuoco e fuoriuscite di cenere del Suwanosejima le si possono osservare dalle isole vicine.
Mosca, Ekaterina Rudnik
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