Giorni fa, i media, fra cui anche New Day (Esponente di spicco del clan Fasciani arrestato a San Pietroburgo), avevano reso noto l'arresto di Nicola Di Mauro, supposto membro del clan Fasciani collegato a Cosa Nostra. Ora il 33enne italiano è stato rilasciato su disposizione del tribunale di San Pietroburgo in quanto, in Italia, è stata dimostrata la sua estraneità ai reati ascrittigli. Gli indizi contro di lui erano stati appositamente costruite, ha stabilito l'inchiesta italiana.
L'interprete di Di Mauro, in un'intervista, ha commentato l'episodio riferendo che l'uomo ritiene che i media abbiano distrutto la sua vita, e che non desidera commentare l'accaduto poiché teme che le sue parole possano essere utilizzate contro di lui.
Nicola Di Mauro lavorava come cuoco presso una pizzeria del quartiere Moskovskij di San Pietroburgo. Era stato tratto in arresto durante un'operazione congiunta degli agenti dell'Interpol e dei reparti speciali di teste di cuoio del Ministero dell'Interno russo. La procura italiana sospettava che l'uomo si trovasse a San Pietroburgo per sfuggire alla giustizia per i reati commessi.
Nicola Di Mauro era già noto alle forze dell'ordine: nel 2009 era stato arrestato perché sospettato di essere coinvolto in un traffico di droga, più precisamente con l'accusa di aver tentato di piazzare 3,5 tonnellate di cocaina ed hashish nella Capitale. La seconda volta era incappato nelle maglie della giustizia nel 2014, ma era stato in seguito rilasciato in libertà vigilata.
La procura ritiene che probabilmente le false accuse contro di lui siano state diffuse ad arte dai suoi concorrenti nel campo della ristorazione, che avrebbero fatto leva sulla sua nazionalità per farlo incriminare per reati di stampo mafioso.
San Pietroburgo, Chiara Caccialanza
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