Il movimento dei militanti ortodossi «No al divorzio» organizza la "festa della verginità" ai piedi del monte Elbrus fissata per il prossimo 23 settembre.
Il motivo della scelta dell'area geografica, si legge nel comunicato stampa diffuso dagli organizzatori, è che «il monte Elbrus è coronata da due vette, una delle quali sovrasta l'altra, ciò che rimanda al dominio del marito sulla moglie, mentre la coltre di neve sempre bianca e immacolata rimanda alla santità e alla purezza dell'unione matrimoniale».
L'invito a partecipare è stato rivolto alla gioventù di diverse regioni della Russia. Nell'ambito delle festività i giovani attenderanno anche una messa che sarà celebrata nella cattedrale ortodossa di San Giorgio nella città di Tyrnyauz.
Secondo gli organizzatori, «la purezza della natura circostante è testimonianza dell'altezza celeste del concetto di «verginità" che raccoglie la castità di un «matrimonio onesto».
È la quarta edizione della «festa della verginità", celebrata in precedenza nella città di Gelendžik (regione di Krasnodar) situata sulla costa del mar Nero, dove è stato eretto il monumento alla Sposa Bianca (simbolo di verginità).
Monumento alla Sposa Bianca a Gelendžik
Gli organizzatori della «festa della verginità" hanno fatto presente che la «verginità può essere definita «un patrimonio nazionale», mentre la sua preservazione «una causa d'importanza prioritaria di carattere pubblico».
Diversa l'interpretazione dell'iniziativa da parte della Chiesa ortodossa russa che boccia l'evento, affermando l'impossibilità di partecipazione del clero ortodosso russo in un'iniziativa promossa da «rappresentanti delle organizzazioni pseudo-ortodosse e orbitanti attorno all'ortodossia che stanno propagandando credenze eretiche".
Mosca, Vsevolod Gnetii
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