Il Servizio Federale russo di Controllo Veterinario e Fitosanitario sospetta che i paesi europei con il pretesto di riesportazione di frutta e verdura dai paesi africani in realtà esportino i loro stessi prodotti sottoposti all' embargo russo. Di conseguenza, possono essere vietate tutte le reisportazioni dei prodotti alimentari dall'UE.
L'Ente russo ha dei dubbi sulla produzione che viene accompagnata dai certificati fitosanitari rilasciati da Benin, Yemen, Guinea-Bissau, Nigeria e Burkina Faso. I funzionari russi hanno delle obiezioni anche nei confronti di Camerun, Repubblica Democratica del Congo, Mozambico e molti altri paesi. Questa produzione viene importata in Russia dall'Olanda e dal Belgio, passando attraverso la Bielorussia.
«Non abbiamo prove documentali della circolazione con una piena tracciabilità di tali merci, non sappiamo, per esempio, se sono state trasportate su gomma, per cui si sospetta che vengano trasportati soltanto i documenti, e le merci invece provengano dai paesi occidentali sotto sanzioni russe», – ha spiegato un portavoce dell'Ente russo.
Le autorità russe hanno dichiarato di voler avere un confronto con i Ministeri dell'Agricoltura europei e, possibilmente, insistendo sulla firma di un accordo aggiuntivo con l'UE per verificare e tracciare la circolazione delle merci provenienti dai paesi, tra cui quelli africani, non soggetti all'embargo alimentare russo.
Ricordiamo, che nel 2014 la Russia ha introdotto un divieto d'importazione di una serie di prodotti alimentari provenienti dai paesi dell'UE, che hanno aderito alle sanzioni antirusse imposte a causa dell'unificazione della Crimea alla Russia. Recentemente, il primo ministro russo Dmitry Medvedev ha dichiarato aver disposto a elaborare le proposte per l'estensione dell'embargo sull'import alimentare fino alla fine del 2017.
Mosca, Ekaterina Rudnik
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