Il calo dei prezzi mondiali del petrolio e le sanzioni antirusse non hanno influenzato così negativamente il benessere economico dei cittadini russi, di quanto ci si potesse aspettare. Anzi, i cittadini della Federazione Russa sono riusciti ad accumulare più soldi.
Secondo le stime fatte dagli economisti dell'autorevole società statunitense The Boston Consulting Group, il benessere dei russi cresce più rapidamente rispetto alla media mondiale. Alla fine del 2015 sui conti dei cittadini della Russia c'era quasi mille miliardi e mezzo di euro, ossia l'8 % in più rispetto all'anno precedente.
I recenti rapporti del Fondo Monetario Internazionale e delle agenzie di rating internazionali dimostrano che l'economia russa sembra resistere al crollo dei prezzi dei vettori energetici (catastrofico per molti paesi) meglio di quanto ci si potesse aspettare. Inoltre, la Russia è riuscita ad trarre vantaggi dalla situazione.
La quota di risorse energhetiche e di combustibili nella struttura del settore produttivo russo è pari soltanto al 21%, e la quota nel PIL non supera il 9%. Non bisogna dimenticare che in Russia ci sono anche l'industria dell'energia atomica, l'industria missilistica e spaziale, l'industria agricola e molti altri settori altrettanto redditizi.
Mosca, Zoja Oskolkova
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