La Bulgaria ricatta «Gazprom» L'Unione europea è diventata un partner imprevedibile
La storia della costruzione del gasdotto South Stream, che sembrava essersi conclusa nel 2014 con il rifiuto della Bulgaria di posare i tubi del gas nel proprio territorio, potrebbe avere un proseguimento. Adesso Sofia, la cui decisione tre anni fa costrinse «Gazprom» a cominciare lo studio di un percorso alternativo attraverso la Turchia, ha proposto di tornare al progetto iniziale. Altrimenti la compagnia energetica russa rischia una multa di 10 miliardi di euro.