Le imprese italiane sono interessate a sviluppare progetti economici in Calmucchia. La collaborazione con la repubblica della steppa gli imprenditori italiani la considerano come una possibilità di recuperare il terreno sul mercato russo perso durante il periodo delle sanzioni. Secondo l'opinione degli esperti, sull'esempio della Calmucchia le imprese europee stanno testando i metodi per aggirare il sistema delle sanzioni che ostacolano la cooperazione con la Russia.
Secondo il presidente della Camera di commercio italiano-russa Rosario Alessandrello, gli imprenditori italiani si stanno rendendo conto che il sistema delle sanzioni ha provocato un grave danno al loro paese. «Noi abbiamo perso circa 200 mila posti di lavoro e più di 11 miliardi di euro a causa della riduzione della cooperazione commerciale con la Russia. Per questo l'Italia oggi è pronta a operare sul mercato russo e a consolidarvi il proprio potenziale» ‒ ha affermato Alessandrello.
Nel frattempo, il capo della repubblica di Calmucchia Aleksej Orlov è convinto che delle misure restrittive siano stanchi non soltanto gli imprenditori italiani ma anche quelli di altri paesi europei. Le imprese dell'Unione europea cercheranno dei modi per aggirare il sistema delle sanzioni, incluso quello di attivare la cooperazione con le regioni della Federazione russa. Oggi lo stiamo già vedendo con l'esempio della Calmucchia, ha concluso Orlov.
A sua volta il diplomatico italiano Enzo Marongiu ha ammesso che la politica delle sanzioni non ha favorito lo sviluppo degli scambi commerciali tra i paesi e che tuttavia, come tutte le crisi, ha i suoi lati positivi. Marongiu ha proposto di chiamare il nuovo corso economico del partenariato russo-italiano che si è venuto a creare grazie alle sanzioni con il passaggio dallo slogan «Made in Italy» al principio «Made with Italy».
Elista, Zoja Oskolkova
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