Il cashmere è una delle fibre tessili più belle e preziose del mondo. In Mongolia lo chiamano «oro morbido». Stando agli ultimi dati, nel 2016 Ulan Bator ha esportato cashmere per 26 milioni di dollari.
Il volume totale del cashmere esportato è stato di 398,4 tonnellate. Ben il 74% di tutto il cashmere mongolo viene esportato in Italia, il 12% in Gran Bretagna, l'8,5% in Cina, mentre le forniture al Giappone arrivano solo all'1,1% del totale.
È degno di nota che gli italiani preferiscono comprare all'ingrosso cashmere mongolo rifinito, ma non articoli in questa fibra tessile.
Ricordiamo che la Mongolia è il secondo paese al mondo per la produzione di cashmere. La produzione del cashmere, quanto a entrate nel budget nazionale, è seconda solo all'industria estrattiva.
La Mongolia grazie alle sue condizioni climatiche e alla sua posizione geografica si adatta al meglio per l'allevamento delle capre, le quali si trovano benissimo proprio con un clima rigido e secco. In condizioni climatiche più miti le capre perdono il sottovelo, con il quale in sostanza si produce il cashmere di alta qualità.
Per volume di produzione del cashmere la Mongolia è superata soltanto dalla Cina. Oltre che in questi due paesi, il cashmere viene prodotto anche in Nuova Zelanda, Nepal, Iran, Afghanistan, Australia e USA.
Ulan Bator, Zoja Oskolkova
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