Si è soliti pensare che la parte del leone delle esportazioni della Russia sia fondata sul complesso energetico dei combustibili: petrolio, gas, derivati del petrolio e un po' di energia elettrica. E di fatto è così, anche se gradualmente la quota si va riducendo. Nel 2013 la sfera energetica costituiva il 68% dell'export della Russia, mentre nel 2016 il 57%. Le esportazioni di altre merci e di altri servizi – ad esempio il grano – crescono stabilmente. Allo stesso tempo la Russia vende all'estero non pochi prodotti che non ci aspetterebbe di trovare nell'elenco delle sue esportazioni.
L'anno scorso, tanto per fare un esempio, gli allevatori di renne di Jamal hanno piazzato in Cina corna per 1 milione di euro. In Cina le corna di renna vengono utilizzate in farmaceutica e per la produzione di additivi alimentari. Sempre in Cina gode di una grande richiesta anche il gelato russo. L'anno scorso la Russia ne ha esportato più di 470 tonnellate.
A poco a poco stanno crescendo le commesse di elettrodomestici, nonostante che molti russi neanche sospettino che le stesse lavatrici e gli stessi frigoriferi vengono prodotti da tanti anni anche da ditte nazionali. A causa della caduta del corso del rublo i costi di produzione nella Federazione russa sono sensibilmente diminuiti, fattore che ha permesso di sviluppare l'export.
L'anno scorso, secondo i dati del Centro russo per l'export, i pasticceri russi hanno venduto all'estero più di 140 mila tonnellate di prodotti del cioccolato per una somma di 400 milioni di euro. Il cioccolato russo è particolarmente richiesto in Kazakistan e in Cina.
La Russia, sorprendentemente, fornisce il mercato mondiale anche di prodotti cosmetici. Ad esempio, i detergenti per capelli – sia per bambini che per adulti – sono popolari sia nei paesi della CSI sia in altri stati esteri.
Il «tè paraguayano», il mate, da tempo non è più un prodotto esotico in Russia. Non ci aspetterebbe però che venga anche esportato. Certo, sebbene l'export di mate sia cresciuto del 200%, i volumi per ora restano insignificanti, 2.800 euro in tutto.
Anche se la Russia per la maggior parte le imbarcazioni le acquista, qualcosa viene anche esportato. Si tratta per lo più di rimorchiatori, che sono molto richiesti soprattutto nei paesi scandinavi.
In Russia ci sono poi circa 100 aziende produttrici di laser. Il valore della produzione immessa sul mercato dal settore dei laser russo è stimato in 160 milioni di euro, di cui buona parte viene esportata anche negli USA, in Francia, Giappone e Corea del Sud.
Come aveva già scritto NDNews.it, nel 2016 la Russia è diventata il maggior esportatore al mondo di coriandolo, superando i tradizionali concorrenti del settore: India, Bulgaria, Ucraina, Siria, Iran, Italia e altri paesi. Nei primi otto mesi del 2016, la Russia ha esportato più coriandolo che in tutto l'anno precedente: 43.500 tonnellate (rispetto alle 31.500 del 2015).
Il mercato dei distributori automatici si espande alla velocità del 10% all'anno. In Europa nel complesso sono stati installati 4,5 milioni di apparecchi che vendono annualmente merci per decine di miliardi di dollari. Sebbene la domanda di distributori automatici sia elevata anche in Russia, il cambio debole del rublo stimola le esportazioni.
Fonte: lenta.ru
Mosca, Zoja Oskolkova
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