La Russia è in procinto di aderire all'accordo sulle commesse di stato dell'Organizzazione mondiale del commercio (WTO). Secondo le norme, ai bandi di concorso indetti dalle strutture statali russe potranno partecipare anche gli stranieri e il committente non avrà il diritto di dare la sua preferenza ai produttori nazionali.
La proposta di adesione della Russia all'accordo sulle commesse statali del WTO è stata preparata dal ministero dello Sviluppo economico della Federazione russa e trasmessa al governo, scrive il giornale «Izvestija». Per poter trasmettere il documento alla sede centrale del WTO, esso dev'essere ancora approvato da cinque enti nazionali.
L'accordo sulle commesse statali del WTO prevede il divieto di favorire i produttori o fornitori di merci e servizi nazionali. Il «principio di non discriminazione» sottintende un'assoluta parità di diritti dei partecipanti stranieri alle gare d'appalto rispetto a quelli nazionali. Il committente, nello stabilire le scadenze per la presentazione delle domande, deve inoltre tenere conto del tempo necessario per trasmettere i documenti dall'estero.
Attualmente le leggi russe proibiscono agli stranieri di partecipare alle gare d'appalto statali nei settori della produzione automobilistica, dell'alimentazione, del software, se le compagnie nazionali sono in grado di proporre un'alternativa. In fase di discussione si trova poi il divieto di acquistare mobili all'estero, ma contro l'iniziativa si è pronunciata l'autorità federale antimonopolio.
Gli esperti ritengono che il nuovo accordo possa avere effetti negativi sulla sostituzione delle importazioni. Annualmente vengono realizzate commesse di stato per circa 24 miliardi di euro. E se in questo mercato verranno ammesse le compagnie straniere, per i produttori nazionali sarà più difficile attuare la strategia della sostituzione delle importazioni. Tuttavia la Russia, aderendo al WTO, si è presa degli impegni ai quali non può venir meno.
In ogni caso l'accordo non riguarda le commesse statali nel campo della sicurezza nazionale, vale a dire che i fornitori stranieri non potranno equipaggiare i dicasteri militari e delle forze dell'ordine, con i quali viene stipulata la maggior parte dei contratti di stato.
A parte questo, gli esperti vedono nell'accordo anche alcuni vantaggi. L'alta concorrenza, per esempio, porta a un abbassamento dei prezzi e a un miglioramento della qualità, e di conseguenza a un risparmio delle risorse statali. Di contro, se gli stranieri si aggiudicheranno grossi contratti, questo porterà a una contrazione della produzione russa.
Mosca, Zoja Oskolkova
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