Il numero dei cittadini russi che non approvano l'introduzione dell'embargo alimentare in risposta alle sanzioni di UE e USA tra il 2014 e il 2017 è più che raddoppiato: dal 9 al 24%. Lo testimoniano i risultati di un sondaggio sociologico.
Tra i cittadini russi scontenti che ritengono che il divieto d'importazione dei prodotti alimentari e agricoli abbia portato più danni che benefici ci sono i giovani (il 53% tra i 18 e i 24 anni), i sostenitori dei partiti extraparlamentari (il 41%), gli abitanti di Mosca e San Pietroburgo (il 32%), sottolineano i sociologi.
Al tempo stesso, secondo i dati del sondaggio, più dei due terzi dei rispondenti continuano a sostenere la necessità delle controsanzioni. La maggioranza dei russi (il 67%) ritiene che le contromisure restrittive russe portino piuttosto un vantaggio al paese. Tra questi la categoria più rappresentativa è quella delle persone tra i 35 e i 44 anni di età con istruzione superiore.
In generale il livello d'approvazione da parte della popolazione della Russia per la politica delle controsanzioni introdotta in risposta alle restrizioni economiche da parte di UE e USA rimane alto (il 72%, quasi tre quarti dei cittadini).
I sociologi prevedono che l'atteggiamento negativo nei confronti delle sanzioni peggiorerà gradualmente. I soggetti negativi in questa situazione sono i venditori e i produttori di merci che se ne approfittano per motivi di lucro. L'aumento dei prezzi sulle merci russe crea sempre incomprensione, concludono gli esperti.
Mosca, Natal'ja Anikina
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