Mosca – Bruxelles, 10 Giugno (New Day – Italia, Aleksey Usov) – L'Ucraina ha trovato un modo di ricevere il gas russo senza bisogno di stipulare alcun contratto con «Gazprom» e liberarsi dei costi di trasporto grazie all'inversione virtuale del flusso del gas.
Attualmente, con l'inversione fisica del flusso del gas, il gas russo deve varcare il confine occidentale dell'Ucraina e attraversare per almeno qualche centinaio di metri il territorio del Paese limitrofo, mentre con quella virtuale Kiev potrebbe prelevare direttamente sul suo territorio il gas destinato all'Unione Europea.
L'unico ostacolo è che sulla base dell'attuale contratto stipulato con «Gazprom» l'inversione virtuale del flusso del gas sarebbe impossibile, ma è prevista dal Terzo pacchetto energia (TPE) dell'UE.
«Ukrtransgaz» ha scoperto un modo di ricevere il gas russo senza alcun contratto con «Gazprom». Si tratta di una possibilità che l'Ucraina avrebbe grazie all'accordo sulla cooperazione e sullo scambio di informazioni con l'operatore ungherese FGSZ.
In pratica, Kiev potrebbe acquistare dalle società europee il gas a loro fornito da «Gazprom» e prelevarlo sul tratto di impianto che attraversa il proprio territorio. Questo non solo libererebbe il Paese dai costi di trasporto, ma garantirebbe anche la possibilità di procurarsi il combustibile necessario senza dover allacciare un rapporto commerciale con «Gazprom». Inoltre, le imprese europee avrebbero la possibilità di immagazzinare il gas in depositi sotterranei ucraini e questo creerebbe le premesse per l'organizzazione di un hub del gas nel Paese.
Secondo le condizioni contrattuali per il transito del gas tra «Gazprom» e NAK «Naftogaz Ukrainy» l'inversione virtuale del flusso di gas è impossibile. Al momento il combustibile al confine occidentale dell'Ucraina viene consegnato direttamente a «Gazprom export» e poi smistato agli operatori in Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania. L'inversione virtuale è irrealizzabile per l'Ucraina anche perché «Ukrtransgaz» non è a conoscenza dei destinatari e delle quantità di gas, non avendo accesso al loro shipper code (il codice alfanumerico di 8 cifre e lettere che identifica un concreto fornitore o destinatario del gas).
Di conseguenza, la società non riesce a mettersi d'accordo sull'acquisto del gas o su altre operazioni commerciali. E Kiev non può organizzare l'inversione virtuale del flusso del gas senza la partecipazione di «Gazprom export», mentre la parte russa è tassativamente contraria.
L'accordo con l'operatore ungherese sulla cooperazione e sullo scambio di informazioni permette all'Ucraina di ottenere lo shipper code, non coinvolgendo «Gazprom»: nell'UE le forniture di gas virtuali sono previste dal Terzo Pacchetto Energia (TPE). Se «Gazprom export» si rifiuterà di fornire all'Ucraina i dati tecnici richiesti, Kiev promette che li otterrà tramite la Direzione Generale della Commissione Europea per la Concorrenza. Quest'ultima vede con favore l'accordo tra «Ukrtransgaz» e FGSZ e le prospettive che si aprono con tale contratto per Kiev e Bruxelles.
Da «Gazprom» rispondono che lo schema attuale di transito del gas è basato sul contratto del 2009: né la normativa europea, né le leggi interne dell'Ucraina consentono la modifica unilaterale della situazione.
Fonte: «Kommersant»
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