Un agricoltore intraprendente della regione di Čeljabinsk ha sviluppato un giacimento petrolifero sul proprio terreno, estraendo l'oro nero. Le autorità locali hanno concluso che l'estrazione era illegale, arrecando un danno allo stato di 70 mila euro.
Già negli anni '70 del secolo scorso in un deposito petrolifero locale si era verificato un guasto, provocando fuoruscita dei prodotti petroliferi riversati sui terreni agricoli nei paraggi. Non è stato accertato il tipo di combustibile (benzina o petrolio), così come la quantità dello sversamento, che era però sufficiente per l'estrazione su scala industriale.
Il liquido ha riempito le cavità nel terreno e di conseguenza si è formato questo giacimento artificiale. Gli abitanti del luogo fino ad un certo momento mantenevano il più assoluto riserbo sull'estrazione abusiva del petrolio. A quanto pare, qualche litigio tra di loro li ha costretti a rivelare il segreto alle autorità locali, che hanno avviato un'inchiesta.
Secondo la polizia, gli agricoltori hanno cominciato a pompare il combustibile già negli anni '70. Il metodo di estrazione è quasi professionale: è stato trivellato un pozzo, installato un filtro, portata una pompa, utilizzata per effettuare il pompaggio.
È probabile che nel corso dell'indagine il procedimento amministrativo si trasformerà in una causa penale. Secondo i dati preliminari, il danno arrecato allo Stato dall'estrazione illegale è pari a circa 70 mila euro.
Čeljabinsk, Zoja Oskolkova
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