Un cacciatore degli Urali, Petr Maximov, è stato baciato dalla fortuna: ha ucciso un cinghiale longevo dal peso di 535 chili. Perfino il mulinello nel laboratorio di sezionamento dell'animale macellato non ce l'ha fatto a sollevare la carcassa del verro.
Petr Maximov ha ucciso la preda da far morire d'invidia gli altri cacciatori nella sua propria riserva di caccia, organizzata con un gruppo di amici 6 anni fa in base alla licenza rilasciata dal Corpo forestale russo. I primi 3-4 anni la squadra di amici-cacciatori popolava la riserva, catturando i bracconieri. Al momento dell'organizzazione nella riservsa privata c'erano soltanto 20 caprioli e 2-3 cinghiali. Ora invece la cacciaggione selvatica abbonda.
Maschio di cinghiale da 535 chili
Il super-cacciatore Petr Maximov ha spiegato che nell'area boschiva della riserva sono state istallate mangiatoie e nelle vicinanze sono state costruite le torri-vedette. Proprio da una di queste torri è partito il primo sparo che ha colpito l'animale senza però ucciderlo. Il cinghiale si è nascosto tra gli alberi e il cacciatore con la squadra l'ha inseguito lungo la scia di sangue. Al secondo colpo l'animale si è inferocito, lanciandosi contro la squadra e soltanto il terzo colpo l'ha steso, uccidendolo.
La misurazione dell'animale selvatico ha rilevato che era alto 2 metri con le zanne di 30 centimetri.
L'ispezione veterinaria ha appurato che la carne è commestibile e ora il fortunato cacciatore distribuisce la carne ai parenti e agli amici.
Ekaterinburgo, Ekaterina Rudnik
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