Per la prima volta il governo russo ha stilato un Codice etico per chi lavora nel settore della sanità pubblica. Non solo medici, ma anche tutto il personale paramedico ed gli addetti alla registrazione dei dati dei pazienti a livello federale. Il regolamento «specifica» le norme della legislazione russa e spiega anche i princìpi generali della morale che dovrebbe guidare le loro scelte. Il Ministero della Sanità ha ammonito che qualsiasi violazione del Codice potrebbe essere considerata come aggravante nel caso in cui il professionista fosse sotto processo per aver violato la legge.

Uno dei motivi che ha spinto alla stesura del Codice è che alcuni medici abbiano pubblicato delle immagini selfie su internet, poi riprese – tra le polemiche – anche dai media. Del resto era scontato che i selfie di infermieri e dottori con lo sfondo dei pazienti distesi sul tavolo operatorio facesse discutere e portasse l'opinione pubblica a criticare duramente atteggiamenti del genere, costati il posto ad alcuni autori di autoscatti.

Il selfie scandaloso dei medici che ha portato al loro licenziamento

Fino ad oggi i codici sanitari venivano stilati dalle organizzazioni sociali. Ma, per la prima volta, il caso è scoppiato a livello nazionale, rendendo necessario correre ai ripari: per questo, molti degli articoli del documento assomigliano a veri e propri slogan. Ad esempio: «Il lavoratore del settore della sanità pubblica ha il dovere di adempiere in buona fede ai propri obblighi professionali a prescindere dal sesso, dall'età, dalla razza e dall'occupazione del paziente, nonché dal suo status sociale e dalle sue condizioni economiche, convinzioni religiose e idee politiche».

Ciò che colpisce è che nel Codice non vengano riportate raccomandazioni concrete sui comportamenti da assumere nelle situazioni difficili: come trattare il paziente che chiede l'eutanasia o la donna sotto choc che ha appena partorito un figlio gravemente malato. Nel documento mancano anche le regole per i dipendenti dell'ufficio di registrazione dei dati dei pazienti e per gli infermieri.

Alcuni articoli erano stati estrapolati dal Codice della Camera Nazionale di Sanità: "I lavoratori del settore della sanità pubblica non hanno il diritto di fare commenti negativi sui colleghi e il loro lavoro davanti ad altre persone, men che meno in presenza dei pazienti e dei loro familiari. Le osservazioni professionali sui colleghi devono essere motivate, benevole e finalizzate alla tutela del paziente».

Il Ministero della Sanità ha, inoltre, disposto che i medici si debbano astenere da qualsivoglia forma di pubblicità della loro attività professionale. Sono raccomandazioni rivolte a professionisti come i chirurghi plastici o altri operatori del settore della medicina estetica, i cui servizi vengono spesso pubblicizzati su Internet e su riviste patinate: secondo gli autori del Codice, questo tipo di propaganda deve essere considerata come una contravvenzione all'etica. E visto che queste norme sono rivolte anche ai primari, sono tassativamente vietate pubblicità relative alle attività dei loro istituti.

Il lavoratore del settore sanitario, inoltre, «dovrebbe, con i mezzi a sua disposizione e attraverso i media, promuovere uno stile di vita sano».

Ai medici è vietato assumere comportamenti che possano compromettere la loro salute, come, ad esempio, fumare.

Non è prevista alcuna sanzione in caso di violazione degli articoli del Codice. Tuttavia, il documento scoraggia «il mancato rispetto delle norme etiche» per evitare di ritrovarsi con una spiacevole «aggravante» qualora si dovesse rispondere di un altro reato.

Fonte: «Izvestia»

Mosca, Zoja Oskolkova

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