La procura degli Uralia ha aperto un'inchiesta penale a carico di una maestra di una delle scuole di Čeljabinsk, accusata di aver complicato il programma didattico e di aver maltrattato alunni della prima elementare. I genitori degli scolari si sono lamentati della maestra, accusandola di maltrattamento dei minori.
Gli inquirenti hanno scoperto che la donna non rispettava norme etiche di comportamento, esercitava una pressione psicologica sugli alunni, li trattava con durezza, mostrando disprezzo nei loro confronti. La maestra insultava ragazzini, li colpiva in faccia con i quaderni, li prendeva per il collo e trascinava nel corridoio.
Inoltre, la donna assegnava agli alunni della prima elementare i compiti a casa in forma di lavori scritti e li costringeva ad imparare a memoria le poesie complesse, impediva ai bambini di uscire dalla classe per fare un intervallo subito dopo il suono del campanello e li lasciava dopo la fine delle lezioni per ripassare le materie studiate durante le lezioni. Inoltre, i compiti a casa non avevano carattere facoltativo, ma obbligatorio e la maestra metteva i voti agli alunni, ciò che è vietato dall'ordinanza del Ministero dell'Istruzione e della Scienza della Federazione Russa.
Di conseguenza, alcuni bambini rimanevano costantemente senza il pieno riposo, così come dell'opportunità di frequentare i circoli ricreativi e sportivi.
Il caso clamoroso ha attirato atetnzione dei migliaia di internauti. In rete si è immediatamente accesa un'animata discussione: molti genitori difendono la maestra, spiegandolo che il sistema d'istruzione, a loro parere, dovrebbe essere rigido, e la docente voleva soltanto insegnare le conoscenze e la laboriosità agli alunni viziati.
Čeljabinsk, Zoja Oskolkova
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