Un uomo residente a Kemerovo, riconosciuto ufficialmente deceduto per errore più di tre anni fa, è riuscito a dimostrare di essere ancora in vita al Tribunale e alla Procura.
Per diversi anni l'uomo ha riscontrato problemi con l'assistenza sanitaria e il collocamento al lavoro, poiché dichiarato ufficialmente morto. Alla fine del 2012 a Kemerovo è morto un uomo con lo stesso cognome, nome e patronimico, nato nello stesso anno in cui è nato il malcapitato, dichiarato deceduto per un errore burocratico. Era diversa soltanto la data di nascita.
Il defunto è stato identificato per sbaglio, e sulla base dell'atto di morte rilasciato è stato registrato il decesso. L'uomo si è rivolto agli uffici comunali dello stato civile e di anagrafe con la richiesta di annullare la registrazione di morte, ma gli è stato ripetutamente risposto che fosse possibile solo sulla base dell'ordinanza del giudice.
Di conseguenza, solo dopo l'intervento della Procura, il Tribunale ha riconosciuto il presunto morto come vivo e ripristinando tutti i suoi diritti civili. Sono stati predisposti controlli d'ufficio sull'accaduto: gli inquirenti devono appurare com'era possibile dichiarare un cittadino vivo e vegeto come se fosse morto.
Questo non è il primo caso in cui una persona viva è stata dichiarata deceduta. Così, una donna residente nella regione di Krasnodar è stata riconosciuta deceduta nel 2007. Più tardi si è scoperto che la donna fosse viva e vegeta, e che c'è stato un errore burocratico. Tuttavia, per dimostrare di essere ancora in vita alla pensionata ci sono voluti sette anni.
Kemerovo, Ekaterina Rudnik
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