Un 29enne cittadino georgiano è stato arrestato ad un posto di blocco al confine tra la Russia e l'Abkhazia. L'uomo era diretto a Mosca, ma dopo essere stato fermato dalle guardie di frontiera russe e portato nel commissariato della polizia locale, si è cucito la bocca per protestare contro il rimpatrio coatto.
Secondo i mass media locali, l'uomo è stato arrestato e portato in un centro di detenzione per migranti irregolari. Fin da subito il georgiano si è comportato aggressivamente, dando in escandescenze, e alla fine ha sfidato l'amministrazione, cucendosi la bocca. All'uomo è stata prestata l'assistenza medica, dopodiché è stato portato in un ospedale psichiatrico, dove è stato visitato da uno psichiatra.
C'è da aggiungere che la cucitura della bocca era una tipica forma di protesta nelle colonie penali russe ed è diventata particolarmente diffusa anche in libertà dopo la performance dell'artista di San Pietroburgo Pjotr Pavlensky, che si è cucito la bocca nel 2012.
Pjotr Pavlensky
Va notato che due anni fa, in Georgia, Ruslan Pertaja, un uomo residente a Kutaisi, arrestato per il furto di noci, ha acquisito una certa notorietà proprio in questo modo. Insistendo sulla propria innocenza, ha annunciato di aver iniziato lo sciopero della fame e si è cucito la bocca e gli occhi, mentre i suoi figli per protesta e per il sostegno al padre si sono inchiodati ad un albero.
Sochi, Zoja Oskolkova
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