Nella cittadina di Sudak, in Crimea, la scimmia di un fotografo un po' troppo insistente ha morso una turista incinta, causandole uno stato di shock.
La vittima è stata trasportata all'ospedale locale, mentre il marito ha denunciato il fatto alla polizia. «Io e mia moglie stavamo facendo una passeggiata, quando siamo stati avvicinati da un giovane con una scimmia» ‒ citano il marito della turista i media locali. ‒ «Per farla breve, la scimmia da lui è saltata su mia moglie, le ha graffiato una spalla, facendola piuttosto male, e le ha morso un dito. Mia moglie ovviamente ha subito un forte stress, abbiamo comprato delle pastiglie calmanti, perché lei non riusciva a smettere di piangere, tremava tutta. Aveva paura di prendere qualche infezione».
E il timore non era del tutto infondato, a sentire il commento dei medici: «Tutti gli animali omeotermi, incluse le scimmie, possono essere portatori del virus della rabbia. Cosa che possiamo verificare soltanto analizzando l'encefalo dell'animale, che è difficilmente praticabile. Il secondo pericolo da non sottovalutare è l'infezione da tetano. Se la rabbia è letale al 100%, il tetano lo è un po' meno, ma comunque con una percentuale piuttosto alta. Per questo vanno in ogni caso vaccinate contro il tetano tutte le persone morsicate, medicate con attenzione le ferite, le quali spesso sono soggette a infezione, infiammazione e suppurazione».
Per la cronaca, i servizi fotografici con gli animali in Crimea sono proibiti per legge e passibili di sanzione amministrativa. Questo tuttavia non disturba molti imprenditori che sfruttano gli animali selvatici a scopo di lucro. E la stessa polizia chiude spesso un occhio su tali infrazioni. Nel contempo, i medici dicono che il numero delle vittime da morsi di animali, tra cui quelli di scimmia, quest'estate in Crimea è cresciuto.
Simferopoli, Milena Michaleva
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