Gli ufficiali giudiziari della capitale degli Urali hanno dovuto tirar fuori dal divano un uomo accusato di detenzione di stupefacenti. L'uomo non si è presentato in tempo in tribunale e quando gli ufficiali giudiziari sono venuti a prenderlo ha dichiarato di sentire per la prima del processo e di essersi nascosto nel divano per la paura.
L'individuo «terrorizzato» non è altro che il ventottenne Ruslan, capolaboratorio di controllo non distruttivo e di diagnostica di una compagnia locale. Egli è accusato di acquisto illegale, detenzione, trasporto, lavorazione e confezionamento di sostanze stupefacenti senza scopo di lucro. In precedenza era stato già condannato a sanzioni amministrative per il consumo di droghe. L'uomo era obbligato a presentarsi alla seduta giudiziaria, ma, non essendo venuto, sono stati mandati gli ufficiali giudiziari a prelevarlo.
All'inizio nessuno ha aperto la porta agli ufficiali. Da dietro la porta d'entrata voci maschili hanno comunicato di essere amici dell'accusato ma che lui non era in casa, tuttavia, dopo che coloro che si trovavano in casa hanno visto la macchina d'ordinanza e che gli ufficiali giudiziari hanno chiamato altri due loro colleghi a dare manforte, la porta si è infine aperta.
All'interno c'erano tre ragazzi culturisti, gli ufficiali giudiziari hanno notato delle lattine che ricordavano bevande per sportivi, ma del padrone di casa nessuna traccia. L'uomo è stato poi trovato nel corso dell'ispezione dell'abitazione: si era nascosto nella parte pieghevole del divano. Il pavido accusato è stato infine condotto in tribunale.
Ekaterinburg, Elena Sinicyna
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