Il tribunale di Mosca ha rigettato il ricorso dell'ex agente della direzione del ministero degli Interni Kristina Negodina, licenziata clamorosamente in seguito alla comparsa su Internet di un video che immortalava un suo ballo erotico di protesta.
La Negodina aveva fatto richiesta alla corte di ingiungere alle forze dell'ordine di reintegrarla nella sua mansione e corrisponderle 140 mila euro per i danni morali subiti a causa del licenziamento. La donna continua a insistere sul fatto che a causa della situazione che si è venuta a creare lei sia costretta ad ascoltare continuamente offese infondate nei suoi confronti. Secondo lei, colpevole di tutto è un suo collega che ha pubblicato in rete il video del ballo.
La Negodina è balzata alle cronache di tutto il paese ed è stata licenziata dopo la comparsa del video nell'estate del 2016. Nel filmato la brunetta dai capelli corvini, con pantacollant strappati e scarpe rosse coi tacchi a spillo, protesta contro il «sistema delle mazzette», si pronuncia «per la verità" e si esibisce in un ballo erotico. La stessa ragazza ha confermato che questo video, ripreso privatamente, è stato messo in rete da un suo corteggiatore respinto.
Il cosiddetto «sistema delle bachettate» sono gli indici di piano nella registrazione e nella soluzione dei crimini nelle forze dell'ordine russe. Le interrogazioni degli stessi poliziotti palesano che nel sistema si è creato una sorta di «mercato delle mazzette», in cui gli agenti pagano i loro colleghi per dei favori nell'adempimento del piano di lavoro. Più di tutto non piace che il sistema vigente metta in primo piano la corsa agli indicatori di prestazione piuttosto che il lavoro reale.
Alla Direzione centrale degli Interni a Mosca hanno subito annunciato l'avvio di un'indagine interna in relazione alla comparsa del video nel quale un ispettore in servizio «invitava tutti gli agenti di polizia a entrare nel sindacato e protestava contro il cosiddetto sistema delle mazzette». A conclusione dell'indagine la Negodina è stata licenziata dagli organi di polizia «per ripetuta violazione della disciplina di servizio».
Mosca, Zoja Oskolkova
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