La «Russia Unita» conquista la leadership alle elezioni legislative alla Duma (Camera bassa del Parlamento russo) della VII Legislatura. Il partito al potere, che si è assicurato la maggioranza con 54,21% dei voti, è inseguito, con un ampio distacco dal Partito comunista russo (KPRF) e il Partito liberaldemocratico (LDPR) con – 13,53% e 13,28% dei voti rispettivamente. La «Russia Giusta» si assesta al 6,19%. Altri partiti non sono riusciti a superare la soglia di sbarramento fissata al 5 percento.
Al quinto posto è il partito «Comunisti della Russia» con il 2,35% dei voti. Seguiti da – «Yabloko» (Mela) all'1,86%, Partito russo dei pensionati per la giustizia all'1,75%, «Patria» all'1,44%, Partito della crescita all'1,18%, «Verdi» allo 0,74%, PARNAS allo 0,70%, «Patrioti della Russia» allo 0,58%, «Piattaforma civica» allo 0,22%. A chiudere la classifica (con 90% delle schede elettorali scrutinate) è il partito «Forza civica», che ha incassato lo 0,14% dei consensi.
Secondo i dati preliminari, alla Duma della VII Legislatura entrano quattro partiti. Intanto i partiti extraparlamentari intendono continuare l'attività politica. I loro rappresentanti ritengono che l'affluenza alle urne è stata bassa.
La Commissione elettorale centrale ha comunicato che, dopo aver scrutinato il 90% dei protocolli delle commissioni elettorali territoriali, l'affluenza è stata al 47,94% del numero totale degli aventi diritto di voto.
La «Russia Unita» vince nei 203 dei 225 collegi monomandatari. Cosicché il partito al potere si assicura nella nuova convocazione della Duma oltre 325 seggi. Nello stesso tempo, la «Russia Unita» è la forza politica leader nei 85 su 85 regioni della Federazione Russa. Il massimo dei voti il partito al potere si è aggiudicato in Cecenia (96,1%).
Una lotta all'ultimo voto si è scatenata tra i comunisti e i liberaldemocratici. In precedenza il leader del Partito liberaldemocratico Vladimir Zhirinovskij aveva dichiarato che il suo partito sarebbe diventato secondo su scala nazionale, subito dopo la «Russia Unita». Tuttavia gli elettori russi hanno deciso diversamente e il Partito comunista russo, già dopo lo scrutinio del 50% dei protocolli delle commissioni elettorali territoriali ha superato, pur con un minimo distacco, i liberaldemocratici.
Le elezioni politiche in Russia si sono svolte secondo il sistema elettorale misto: 225 deputati sono stati eletti nelle liste dei partiti, mentre gli altri 225 deputati sono stati eletti nei collegi monomandatari.
C'è da aggiungere che anche i cittadini russi presenti in Italia hanno potuto esercitare il loro diritto di voto, non solo i russi residenti, ma anche turisti e persone in trasferta per motivi di lavoro o affari.
Le votazioni si sono scolte a Roma, Milano, Genova, Firenze, Ancona, Napoli, Bari e Palermo. I seggi elettorali sono stati allestiti nei consolati, compresi quelli onorarti, della Federazione Russa. Complessivamente hanno votato in Italia oltre 1,300 elettori russi. Da tenere presente che a Roma ci sono 3,5 mila cittadini russi residenti, a Milano e periferie circa 4,5 mila aventi diritto di voto, a Genova – circa 600 e a Palermo oltre 300.
Un fatto curioso: è riuscito a votare perfino il cosmonauta Anatolij Ivanišin, mentre era in orbita. Lui, tramite un canale di circuito chiuso e protetto, ha comunicato il suo intento di voto a una sua persona di fiducia, che ha eseguito la volontà del cosmonauta, votando al Centro direttivo dei voli spaziali, barrando nella scheda elettorale il nome del candidato indicato. Secondo la comunicazione ufficiale, la votazione è avvenuta mentre la Stazione Spaziale Internazionale (SSI) passava sopra l'Oceano Atlantico nella zona delle Isole Canarie.
Mosca, Zoja Oskolkova
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