Gli scienziati siberiani hanno presentato una relazione sui problemi di genetica, dalla quale risulta la scoperta di un gene che influenza un desiderio umano di commettere gravi crimini.
Secondo la relazione, pubblicata sulla rivista Journal of International Criminal Justice, «la maggior parte degli omicidi commessi e altri crimini violenti sono la diretta conseguenza dell'aggressività impulsiva del criminale che si sviluppa ancora nell'infanzia sullo sfondo del Disturbo da Deficit dell'Attenzione e Iperattività (DDAI)». Tuttavia, i dati ottenuti dagli scienziati russi indicano che molti omicidi crudeli, progettati e commessi con freddezza glaciale, non sono associati in alcun modo a questa sindrome.
Di regola, questi criminali freddi sono stati allevati in famiglie benestanti e non dimostrano la violenza impulsiva. Allo stesso tempo, in loro si è sviluppata l'aggressività non emotiva e ben pianificata, che è strettamente associata a uno dei cinque recettori dopaminergici – D4.
Per la prima volta il recettore D4 è stato clonato nel 1991. Le variazioni di questo gene sono associate a vari disturbi comportamentali, tra cui la disfunzione del sistema nervoso autonomo, la schizofrenia e la predisposizione alla ricerca di novità.
Novosibirsk, Zoja Oskolkova
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