Il neurochirurgo italiano Sergio Canavero, che si sta preparando a effettuare il trapianto della testa a un programmatore russo, ha diffuso un video con un topo e un cane che sono sopravvissuti a interventi chirurgici molto complessi.
Hanno fatto da cavie del celebre medico un topo da laboratorio e un cagnolino. Canavero non ha staccato del tutto le teste degli animali dal tronco, tuttavia ha tagliato la colonna vertebrale. Il buon esito dell'intervento chirurgico sta proprio nel fatto che questo finora era ritenuto il principale ostacolo per cui il trapianto della testa era considerato impossibile.
Lo specialista italiano ha introdotto nei tessuti lesionati del midollo spinale degli animali del glicole etilenico. Tale sostanza ha svolto il ruolo di una sorta di «colla» con cui si è riusciti a ottenere il ripristino dei collegamenti tra i neuroni.
Nel frattempo, gli esperti nel campo della neurochirurgia mantengono ancora una buona dose di scetticismo. Secondo loro il valore dell'esperimento medico è livellato dalla limitata campionatura come anche dall'assenza di gruppi di controllo e informazioni supplementari. Questo non può del tutto confermare che le colonne vertebrali del topo e del cane fossero sufficientemente lesionate.
Ricordiamo che Sergio Canavero sta facendo esperimenti sugli animali come fase preparatoria al trapianto di testa su una persona. Il russo Valerij Spiridonov, che soffre di atrofia muscolare spinale, ritenuta una malattia geneticamente incurabile, ha acconsentito a diventare il primo uomo a essere sottoposto a un trapianto della testa.
Dai dati a disposizione, l'operazione dovrebbe svolgersi in un ospedale in Vietnam, il cui direttore ha già dato il consenso. La lunga fase preparatoria all'operazione è dovuta non solo alla ricerca del finanziamento, ma anche a una componente etica. Un insuccesso potrebbe infatti assestare un duro colpo non solo al prestigio degli specialisti coinvolti nel progetto, ma all''intero ramo scientifico. Per questo i medici per il momento non muoiono di desiderio di aderire all'impresa rischiosa di Canavero.
Mosca – Roma, Zoja Oskolkova
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