Gli scienziati russi stanno studiando come proteggere l'essere umano dall'effetto deleterio del cosmo. Mentre gli ingegneri perfezionano le navicelle che aiutano gli uomini a conquistare gli spazi cosmici senza subire danni alla salute, i biologi di pari passo cercano di perfezionare il corpo umano, sostituendo gli organi interni con degli analoghi artificiali più resistenti.
Attualmente l'azienda statale «Roskosmos» e l'Agenzia federale delle organizzazioni scientifiche stanno elaborando uno speciale programma che comprende anche la cyborganizzazione dell'organismo umano, scrive il giornale «Izvestija».
Attualmente al mondo non c'è nessuna agenzia in grado di proporre una navicella spaziale capace di portare su Marte una persona sana, sia a livello fisico che psichico. Gli scienziati si scervellano su come proteggere i cosmonauti dalle radiazioni solari, dall'accelerazione gravitazionale, dagli asteroidi e dagli altri pericoli del cosmo.
Il perfezionamento dell'organismo umano va peraltro piuttosto veloce. Tanto che entro il 2035 la «carta stradale» NeuroNet, approvata dal Consiglio per la modernizzazione dell'economia e dello sviluppo innovativo presso il presidente della Federazione russa, prevede l'assimilazione della tecnologia di «neuroprotesizzazione degli organi sensoriali e degli arti, superiori per le loro caratteristiche ai prototipi biologici».
In primo luogo si tratta di sostituire gli organi interni con i loro analoghi artificiali, in grado di sopportare con facilità i viaggi interplanetari. Inoltre, gli scienziati russi hanno pensato a come integrare la coscienza dell'uomo nel sistema di controllo e di guida delle navicelle spaziali pilotate. In prospettiva dovrà essere un sistema unico. Si sta poi valutando la possibilità di inserire nel sistema di gestione delle navicelle spaziali dei sistemi neurorobotici dotati d'intelligenza artificiale.
A tal riguardo gli esperti ritengono che la cosa che richiederà più tempo sarà proprio la creazione dei frammenti artificiali del sistema nervoso centrale e di quello periferico. Oggi i bioingegneri russi sono in grado di creare arti artificiali e persino lo scheletro, ma per quanto concerne il sistema nervoso resta invece tutta una serie di questioni da risolvere. Per questo non è al momento possibile fare una previsione su quando gli sforzi degli scienziati in questo campo saranno coronati da successo.
Mosca, Zoja Oskolkova
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