Nonostante che nel 2016 si sia attestata nelle posizioni di testa per il rendimento tra gli istituti universitari russi, all'Università europea di San Pietroburgo è stata revocata la licenza per lo svolgimento dell'attività didattica. La direzione dell'ente non si sarebbe messa in regola con le irregolarità che erano state trovate in precedenza da una commissione di controllo.
I controlli in una delle più prestigiose università private del paese erano avvenuti nello scorso autunno in seguito all'appello di un gruppo di attivisti facenti capo all'allora deputato dell'assemblea legislativa di San Pietroburgo, e ora deputato della Duma di stato della Federazione russa, Vitalij Milonov. In dicembre l'autorità di controllo nella sfera dell'istruzione e della scienza aveva bloccato la licenza dell'università, ma la corte arbitrale di Mosca aveva concesso un po' di tempo all'università per rimediare alle irregolarità.
L'Università europea avrebbe violato le regole di attestazione dei collaboratori didattici e inoltre alla commissione, a quanto scrive «Kommersant», non sarebbe piaciuto il numero di praticanti politologi tra i professori dell'istituto. È curioso il fatto che, nonostante la non conformità ai requisiti da parte dell'istituto, il ministero dell'Istruzione e della Scienza della Federazione russa abbia riconosciuto l'Università europea di San Pietroburgo come la migliore nelle categorie «Attività di ricerca scientifica» e «attività economico-finanziaria».
Come se non bastasse, il Comitato per i rapporti pecuniari di San Pietroburgo ha rilevato 120 infrazioni e alla fine del 2016 ha rescisso unilateralmente il contratto d'affitto del palazzo Kušelev-Bezborodko, nel quale l'università aveva sede dal 1995. Nello specifico, l'istituto non avrebbe concordato la sostituzione dei telai delle finestre e avrebbe effettuato una ristrutturazione violando le norme di utilizzo degli edifici storici. Da parte sua la direzione dell'università ha dichiarato di aver stanziato per la ristrutturazione del palazzo 36 milioni di euro, un terzo dei quali destinato al restauro della parte storica del palazzo.
In conclusione la corte arbitrale ha revocato la licenza dell'Università europea. Tuttavia la sentenza entrerà in vigore solo dopo il ricorso in appello, come si sottolinea sul sito ufficiale dell'istituto. Nel frattempo, il membro dell'organismo di vigilanza dell'università ed ex ministro delle Finanze della Federazione russa Aleksej Kudrin sulla sua pagina di un social ha dichiarato che la qualità dell'insegnamento non è in discussione e che se il ricorso in appello dell'università sarà respinto, essa otterrà una nuova licenza.
San Pietroburgo, Ekaterina Rudnik
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