Nuove varietà di betulle e pioppi che crescono molto più velocemente degli alberi naturali. È la scoperta congiunta dei biologi russi e degli specialisti bielorussi. Se il programma di tecnologia transgenica verrà ulteriormente sviluppato a livello internazionale, sarà possibile piantare alberi geneticamente modificati nelle aree in cui, per varie ragioni, non crescono boschi naturali.
Gli scienziati stanno verificando la sicurezza della pratica di questo tipo di coltivazione. Vicino a Minsk, sono state create due aree dove crescono betulle e pioppi. Siamo nella fase sperimentale perché sul territorio russo non possono esistere delle vere e proprie piantagioni in quanto risulta vietata la coltivazione di vegetazione geneticamente modificata. Il loro ambito di coltura è circoscritto all'interno di 'laboratori'.
Anche a livello mondiale, vi sono pochi esperimenti in questo settore: in Cina, Brasile e Stati Uniti, negli ultimi anni, sono aumentate le aree per le piantagioni biotech, ma sono di dimensioni contenute.
Dal punto di vista economico, la commercializzazione degli alberi transgenici promette brillanti prospettive, specie per la cellulosa destinata alla produzione della carta, scrive il quotidiano «Izvestija». Cinque anni di test in Bielorussia hanno dimostrato che le betulle biotecnologiche, rispetto a quelle naturali, crescono il 25% in più, con un netto beneficio del volume della porzione di tronco utile allo scopo che passa dal 20 al 40%. Gli scienziati sostengono che, al momento, non è presente in natura alcuna specie in grado di svilupparsi più velocemente.
Anche i funzionari governativi stanno valutando lo sviluppo delle biotecnologie dal punto di vista della sicurezza. Nell'Unione Economica Eurasiatica è attualmente in fase di discussione un programma che prevede, in particolare, la creazione di centri di biotecnologia, parchi e cluster in previsione di una sostituzione delle importazioni dei prodotti biotecnologici.
Tecnici e biologi sono, però, molto attenti alla sicurezza delle piante geneticamente modificate. Nei territori dove vengono coltivate, vi sono speciali forni in cui vengono smaltiti tutti i residui del raccolto, comprese le foglie cadute. Per studiare l'impatto sull'ambiente, viene monitorato il territorio circostante, studiato l'effetto sugli insetti, sulle piante e sulla fauna selvatica. Intorno all'area sono stati istituiti punti di presidio per limitare gli accessi. Gli esperti ritengono che possano essere utili, durante lo svolgimento delle registrazioni programmate sulla biosicurezza della tecnologia OGM.
Oltre all'industria della carta, anche il ramo alimentare potrebbe essere interessato dalla prospettiva d'impiego delle betulle transgeniche. In particolare, per quanto riguarda la linfa della pianta, sostanza che sta divenendo sempre più popolare nei paesi europei. La linfa di betulla è, infatti, considerata un prodotto disintossicante, in grado di purificare il corpo dalle sostanze nocive.
Studi medici hanno dimostrato che la consumazione di almeno un bicchiere al giorno per 2-3 settimane aiuta l'organismo ad affrontare l'astenia primaverile, la carenza di vitamine, a combattere la stanchezza e la depressione oltre a favorire l'apprendimento e la concentrazione. La linfa di betulla è ricca di zuccheri indispensabili per l'organismo, di acidi organici, di enzimi, di sali di calcio, di magnesio, di ferro e di oligoelementi.
Questa eco-bevanda ha le uniche controindicazioni solo per chi soffre di allergia al polline di betulla.
Già in epoca sovietica, esisteva una produzione industriale a buon mercato di succo di questa pianta, imbottigliato in vasi da tre litri.
Attualmente Russia, Ucraina e Bielorussia esportano la linfa, il cui trasporto risulta essere l'aspetto più delicato: si tratta di un prodotto deperibile e la bevanda naturale deve essere lavorata entro 24 ore dalla sua estrazione.
La linfa di betulla è venduta anche in Europa. In Finlandia, ad esempio, esiste un impianto di grandi dimensioni dove viene imbottigliata in contenitori da mezzo litro. Si tratta di un prodotto non acquistabile presso i supermercati, ma nei negozi di prodotti «bio» e nelle farmacie, il cui costo, però, risulta elevato: 15 euro a bottiglia.
Mosca, Zoja Oskolkova
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