Gli agricoltori in molti paesi europei si trovano in una situazione difficile, se non addirittura pietosa, a causa dell'embargo alimentare imposto dal governo russo nell'agosto 2014 come contromisura seguita dopo l'imposizione delle sanzioni antirusse da parte dei paesi occidentali. Tuttavia, i fattori lituani hanno fatto la voce grossa con euroburocrati e sono riusciti a farsi sentire dalle loro autorità, costringendo il proprio governo a perorare la loro causa a Buxelles.
In particolare, il primo ministro della Lituania, Algirdas Butkevičius, ha inviato al presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, una lettera con la richiesta di stanziare i fondi per l'assistenza finanziaria agli agricoltori lituani.
Il capo del governo lituano ha sottolineato la necessità di compensare le perdite degli agricoltori tramite finanziamenti da parte dell'Unione Europea. In questo modo Butkevičius ha sostenuto l'iniziativa degli agricoltori dei Paesi Baltici, che si sono rivolti in precedenza alla Commissione Europea con un reclamo per la situazione difficile, che sta attraversando il settore lattiero-caseario a causa della soppressione delle esportazioni verso la Russia.
Ricordiamo, che la Commissione Europea ha già deliberato a favore di un'assistenza finanziaria per sostenere l'industria casearia lituana e, tuttavia, questi aiuti non hanno coperto neanche un quarto della perdita totale. Le esportazioni dei prodotti lattiero-caseari lituani verso la Russia, nel corso dell'anno, sono scese del 94,3%. Così, i ricavi del settore lattiero-caseario sono diminuiti di 75 milioni di euro. Inoltre, secondo i dati forniti dal Ministero dell'Agricoltura lituano, negli ultimi 8 anni le mandrie di mucche sono diminuite di 70 mila capi.
Vilnius, Zoja Oskolkova
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