Il ministero della Sanità della Danimarca ha lanciato la proposta di introdurre degli emendamenti nella legislazione nazionale sulle donazioni. Nello specifico, l'ente si pronuncia affinché tutti gli abitanti maggiorenni del paese siano inclusi nel registro statale dei donatori di organi.
Al momento attuale, se un danese vuole che i suoi reni o il suo cuore dopo la sua morte siano utilizzati per trapianto in favore di pazienti che ne abbiano bisogno, deve sottoscrivere un'apposita dichiarazione. Il ministero della Sanità della Danimarca vorrebbe però fare al contrario. Cioè che siano gli abitanti del regno che non vogliono che dopo la loro morte parti dei loro corpi vengano trapiantate ad altre persone a dover compilare una rinuncia ufficiale a partecipare al programma dei donatori.
Al governo danese hanno fatto notare che i cittadini del paese nella loro maggioranza sono favorevoli alla donazione di organi e non hanno niente in contrario a venir automaticamente inclusi nel registro unico dei donatori. Nonostante questo, i donatori non sono sufficienti, e molti pazienti muoiono nell'attesa di un cuore o di un rene.
Secondo il ministro della Sanità della Danimarca, è giunto il tempo di valutare se non si debba adottare nel paese la «presunzione di consenso», che prevede che ogni cittadino maggiorenne del paese sia automaticamente considerato consenziente all'utilizzo dei propri organi in caso di morte.
In conformità alle leggi vigenti in Danimarca, in caso di constatazione ufficiale di morte cerebrale di un paziente non inserito nel registro ufficiale, la decisione sulla sorte dei suoi organi spetta ai famigliari. Essi vengono messi davanti a una scelta difficile, che si potrebbe evitare se fosse introdotta nel paese la «presunzione di consenso».
Copenaghen, Zoja Oskolkova
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