A Berlino, nonostante le tante critiche, un museo privato ha aperto una copia del bunker di Adolf Hitler, nel quale il führer trascorse gli ultimi mesi della sua vita. La costruzione si trova a due chilometri dal luogo dov'era ubicato il vero rifugio.
Secondo quanto raccontato dal curatore del museo, Wieland Giebel, la visita del bunker del führer fa parte del percorso che inizia dal rifugio antiaereo, predisposto per 3.500 persone ma nel quale negli ultimi giorni della guerra se ne rifugiarono 12.000. Tale concezione dà la possibilità ai visitatori di confrontare le condizioni del vasto bunker di Hitler con quelle dei rifugi sotterranei dei comuni abitanti di Berlino. Nella copia del bunker sono stati ricreati i locali nei quali vivevano Hitler e i suoi aiutanti, compresi i mobili e gli oggetti che utilizzavano.
Il vero bunker berlinese venne distrutto nel 1947. Oggi al suo posto si trova un parcheggio e soltanto un pannello informativo ricorda che lì un tempo si trovava l'ultimo asilo di Adolf Hitler. Esso è comparso nel 2006, alla vigilia dei mondiali di calcio ospitati dalla Germania. Di regola le autorità tedesche cercano di cancellare ogni traccia dei monumenti storici del Terzo Reich per non dare la possibilità ai neonazisti di trasformarli in luoghi di culto.
Nel frattempo, la direzione del museo «Topografia del terrore», il quale racconta dei crimini dei nazisti ed è situato nelle vicinanze della copia del bunker, ha accusato i creatori della replica di voler tentare di organizzare uno show spettacolare in un luogo dove è inopportuno.
In passato un tentativo di far posto a Hitler in un'esposizione museale era stato intrapreso nel 2009 dal Museo delle cere di Madame Tussauds. La figura in cera di Hitler comparve così a Berlino, ma la sua testa venne subito decapitata dal secondo visitatore al grido «No alla guerra!".
Berlino, Zoja Oskolkova
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