Il tribunale danese per la prima volta ha condannato a 40 giorni di detenzione e alla successiva espulsione dal paese una donna accusata di mendicare per la strada. La prima mendicante di professione condannata alla deportazione è stata una cittadina slovacca.
Da quello che si evince dalle dichiarazioni della polizia di Copenaghen, per la prima volta una persona sarà espulsa dalla Danimarca per il reato di accattonaggio. Durante le udienze è stato stabilito che l'accusata è venuta in Danimarca con l'unico scopo di procacciarsi i mezzi di sostentamento mendicando, confermano gli ufficiali giudiziari.
Nella sentenza del tribunale della capitale viene detto che la donna in precedenza era già stata condannata alcune volte a pene di diverso tipo per la stessa infrazione. Il procuratore ha evidenziato come possa sembrare crudele espellere una persona dal paese per il solo fatto che chieda l'elemosina, ricordando che però la mendicità in Danimarca è illegale.
Secondo la legge del paese un mendicante di professione può essere condannato a sei mesi di detenzione se risulta che per la sua attività abbia già ricevuto alcuni avvertimenti dagli agenti di polizia.
Avendo in tal modo creato un precedente di espulsione dal paese di una mendicante di professione con una sentenza del tribunale, le autorità danesi devono ora pensare a come garantire il suo non ritorno. La donna è una cittadina della Slovacchia, paese membro a pieno titolo della UE e del trattato di Schengen, e secondo le norme dell'Unione europea ha diritto a spostarsi liberamente all'interno dei suoi confini.
Copenaghen, Zoja Oskolkova
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