In Slovacchia si stanno raccogliendo le firme per lo svolgimento di un referendum, nel quale verrà posta la domanda sull'uscita dall'Unione europea. La popolazione appoggia sempre più l'idea della Slovexit, ritenendo che il burocratismo e il centralismo dell'UE siano un ostacolo alla risoluzione dei problemi reali del paese.
Perché il referendum si possa svolgere, gli attivisti devono raccogliere 350 mila firme. L'idea è promossa soprattutto dai partiti d'opposizione: «Kotleba – Partito Popolare Slovacchia Nostra», «Noi siamo una famiglia» e «Libertà e Solidarietà", i cui rappresentanti occupano poco più di un terzo del parlamento locale. In ogni caso gli abitanti della Slovacchia vedono di buon occhio l'iniziativa e al momento è già stata raccolta metà delle firme.
Del resto gli attivisti sono convinti che a «divorziare» dall'UE si riuscirà non prima del 2020. Il referendum potrebbe in realtà anche non tenersi, nel caso che altri paesi decidessero di abbandonare l'Unione europea, ad esempio la Francia se Marine Le Pen vincesse le elezioni presidenziali. «Allora l'unione potrebbe sgretolarsi come un castello di carte» – ha dichiarato il politico slovacco Milán Ugrik.
In particolare a Bratislava non piace che l'UE stia tendendo sempre più al centralismo. I paesi con minore influenza sono costretti ad adeguarsi alla legislazione dei paesi più influenti a scapito dei propri interessi. la Slovacchia, ad esempio, ha una rappresentanza troppo piccola per poter influenzare sulle decisioni dell'unione. I partiti d'opposizione della Slovacchia si sono schierati contro la linea di centralizzazione dell'Unione europea e per il ripristino della possibilità, per i paesi membri, di prendere decisioni autonome sulle questioni chiave.
Nel frattempo i politici slovacchi contrari all'uscita dall'Unione europea non si dannano certo l'anima per risolvere i problemi che vengono a galla nella società, quali la disoccupazione e la fuga all'estero di parte della popolazione attiva. Di conseguenza l'UE è sempre più percepita dagli slovacchi in maniera negativa. Se la situazione continuasse a peggiorare e le tendenze contro l'integrazione aumentassero, la Slovacchia potrebbe realmente seguire le orme della Gran Bretagna.
Bratislava, Mosca, Zoja Oskolkova
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