L'attrice tedesca Marika Rökk lavorava per i servizi segreti sovietici. Lo si è scoperto dai documenti, desegretati di recente, dei servizi segreti della Repubblica federale di Germania.
Si suppone che la celebre attrice sia stata arruolata nel 1951 dal suo diretto superiore Heinz Hoffmeister, lui stesso facente parte della rete spionistica sovietica nella RFG.
I media tedeschi riferiscono che gli accenni alla sua attività spionistica sono contenuti nella documentazione dell'organizzazione spionistica Gehlen del novembre 1951; proprio in quell'anno la Rökk aveva annunciato la fine della sua carriera cinematografica e la sua intenzione di aprire un negozio di abbigliamento a Düsseldorf. Secondo i servizi tedeschi, in tal modo la Rökk avrebbe allontanato da sé i sospetti e continuato a passare informazioni ai servizi sovietici.
Marika Rökk cominciò la sua carriera cinematografica nel 1930, recitando nella commedia «Why Sailors Leave Home». Un numero consistente di pellicole della sua filmografia furono girate durante il Terzo Reich. In particolare, nel 1941 la Rökk recitò nel primo film tedesco a colori.
Allo spettatore sovietico e russo l'attrice è nota soprattutto per la pellicola «La donna che ho sognato», proiettata inizialmente come trofeo di guerra e in seguito parzialmente utilizzata nel leggendario telefilm sovietico «Diciassette istanti di primavera». L'attrice è morta nel 2004 all'età di 90 anni.
Berlino, Zoja Oskolkova
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