Il governo finlandese ha avviato la deportazione di massa degli immigrati, ai quali è stato negato il diritto all'asilo. Quest'anno dal paese erano già state deportate circa 2 700 persone. Attualmente attendono la deportazione 200 cittadini albanesi. Allo stesso tempo centinaia degli immigrati, che hanno ricevuto l'avviso di un'imminente deportazione dal paese, si rendono irreperibili, rimanendo illegalmente in Finlandia.
Secondo i mass media finlandesi, l'ultima volta, quando la Finlandia ha fatto ricorso alla deportazione di massa, risale a dieci anni fa. Nel 2005 con voli charter erano stati deportati dal paese i richiedenti l'asilo provenienti dalla Bulgaria, Romania e Georgia. Negli anni successivi la deportazione con voli charter era stata effettuata in casi singoli o di piccoli gruppi.
Nel frattempo, il numero di richiedenti l'asilo in Finlandia continua a crescere. Nel mese di agosto circa 2 900 rifugiati sono entrati nel paese (il doppio rispetto al mese di luglio). Dall'inizio del 2015 in Finlandia sono arrivati circa 7 mila rifugiati. Inoltre, per tutto l'anno scorso il numero dei migranti era di circa 3 700 persone.
Il gruppo più numeroso tra i rifugiati sono i cittadini dell'Iraq. Tra i richiedenti l'asilo in Finlandia i siriani sono ancora pochissimi: è il quinto gruppo per numero, che rappresenta il 2,5% del totale dei rifugiati.
In precedenza, il primo ministro della Finlandia, Juha Sipilä ha invitato i cittadini del paese a «non rimanere indifferenti» e aprire le porte delle proprie case ai richiedenti l'asilo. Lo stesso premier ha detto di essere pronto ad offrire la propria villa a Kempele (località situata 500 km a nord di Helsinki) ai rifugiati provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente. E il governatore della Banca di Finlandia, Erkki Liikanen regalerà ai profughi un proprio stipendio netto mensile. Liikanen trasferirà 10 mila euro sul conto della Croce Rossa finlandese.
Helsinki, Zoja Oskolkova
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