La psicoterapeuta italiana Sara Reginella è andata nel Donbass per capire le vere cause alla base del conflitto. Il risultato del suo lavoro è una serie dei documentari sulla situazione nella martoriata regione russofona. In Italia questi film sono stati censurati, gli europei possono vedererli solo sui portali media indipendenti e in rete.
Secondo Sara, ha visitato l'Ucraina orientale nello scorso aprile, su invito dell'Università di Psicologia di Rostov sul Don, con la quale collabora.
«In Italia, come in Europa, spadroneggia la censura, volevo sapere che cosa è realmente accaduto. Nel Donbas ho visto molti edifici distrutti, persone che sono vittime della guerra. Ho cercato di parlare con loro, ma inizialmente si sono rifiutati, – condivide i suoi ricordi Sara Reginella. – Ripetevano «Lei è una giornalista occidentale, racconterà le bugie». Ho spiegato loro che non sono una giornalista, sono una psicoterapeuta. Volevo soltanto porre delle domande e ascoltare le loro risposte. E la gente ha iniziato a parlare. Hanno capito volevo davvero sentire i loro racconti».
Intanto, gli italiani, che hanno visto i film di Sara sul Donbass, li hanno accolti positivamente. «Loro si fidano di me, perché non sono né una giornalista né un politico, non monto io i film. Nei miei documentari la gente racconta quello che pensa. D'altra parte, non tutti gli europei sono interessati a sentire l'altra campana. Loro si accontentano di tutto quello che vedono in tv e leggono sui giornali» – ha detto la psicoterapeuta italiana.
Come scienziata, Sara attraverso i suoi film mostra come funziona la propaganda. Come le forze politiche manipolano l'opinione pubblica attraverso i mass media: «Vorrei continuare la mia ricerca in questo settore. Girare i film sulle cause scatenanti di simili conflitti in Siria, Libia e altri paesi. Unendoli, potrò mostrare quanto è potente la manipolazione dell'opinione pubblica».
Fonte: il portale Ufa1.ru
Ufa – Roma, Ekaterina Rudnik
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