Gli emoji, diventati molto gettonati negli ultimi tempi, sono utilizzati da internauti per esprimere le proprie emozioni, quando non sono sufficienti le parole da postare sullo schermo. Reti sociali aggiornano e moltiplicano con regolarità disegni, vignette e pittogrammi. Il settore IT, pur essendo all'avanguardia e avanzato, ricorre anche al retaggio del passato.
Cosicché disegnatori russi hanno sviluppato una serie di sticker per internet-messenger Telegram. Alla base del progetto una serie d'immagini dei tatuaggi criminali presi a prestito dal libro Russian Criminal Tattoo, raccolti dall'autore Danzig Sergeevič Baldaev.
Danzig Baldaev, colonnello della polizia, responsabile dell'amministrazione penitenziaria della famosa prigione san pietroburghese «Kresty» (Croci), ha dedicato decine d'anni per raccogliere i tatuaggi dei criminali, transitati nelle celle del suo carcere. Lo zelante e appassionato poliziotto fotografava i detenuti, copiava nell'album dei disegni le immagini raffigurate sui corpi dei detenuti, e ha scritto alcuni libri sull'importanza e sul significato dei tatuaggi nella vita quotidiana dei detenuti. La passione di uno sbirro del passato ha dato un contributo inaspettato alla generazione degli internauti.
La tradizione dei tatuaggi criminali è sopravvissuta al crollo dell'Unione Sovietica, riaffiorando nelle prigioni della Russia postcomunista. Molti significati dei tatuaggi nel mondo criminale della Russia moderna sono stati tramandati da generazioni dei detenuti reclusi nelle prigioni della Russia Imperiale e nel GULAG sovietico. Sotto gli zar, il tatuaggio sul corpo di un detenuto era il simbolo d'appartenenza ala cupola del mondo criminale, una specie di aristocrazia carceraria. Dopo l'ascesa del Potere Sovietico, il tatuaggio è stato biasimato come un atavismo della borghesia.
Uno dei primi ordini segreti della polizia politica sovietica VČK, molto voluta da Lenin, obbligava le autorità e l'amministrazione carceraria di fucilare senza processo tutti i portatori dei tatuaggi. L'unica categoria esclusa dalle fucilazioni sommarie erano i marinai, tradizionalmente noti per la loro passione per i tatuaggi.
Nella vita civile il tatuaggio è diventato off limita, tatua tori operavano abusivamente, mentre le immagini erano disegnate sulle parti del corpo nascoste al pubblico, visibili giusti nelle terme pubbliche o durante le vacanze al mare.
Dietro le sbarre invece l'arte di tatuaggio è fiorita, e i tatuatori esperti sono diventati una categoria privilegiata del mondo carcerario. Tatuaggi, spesso fatti sulle parti ben visibili del corpo, sono diventati il simbolo d'appartenenza al mondo della malavita, in una netta separazione da quello della civiltà. Tatuaggio è diventato una specie di crittogramma, leggendo il quale gli iniziati potevano carpire tutte le informazioni necessarie sul portatore di un'immagine a inchiostri variopinti.
Nel paese si è formato un intero strato della popolazione criminale, per la quale un tatuaggio stabiliva il rango e grado nella gerarchia della malavita. Secondo le reminiscenze di Arkadij Bronnikov, reduce della Seconda guerra mondiale e veterano del Ministero dell'Interno della Russia, nell'Unione Sovietica nel periodo tra il 1960 e il 1990 c'erano circa 25-30 milioni dei detenuti tatuati durante la reclusione in carcere.
Nei primi ani del potere sovietico i tatuaggi sono stati utilizzati principalmente per identificazione e riconoscimento. Per tali scopi è stata introdotta la registrazione obbligatoria dei tatuaggi per i criminali.
Tra l'altro, i tatuaggi contengono le informazioni molto più riguardanti la personalità di un detenuto poiché corrispondono (per simbologia, soggetto ecc.) al suo profilo, la sua specializzazione criminale, una specifica condanna, per il suo posto nella gerarchia della malavita. Una chiave di lettura adatta permette di decrittare tatuaggi criminali, ricavando una quantità delle informazioni sulle inclinazioni dei loro portatori, rivelando anche alcuni particolari di carattere biografico.
Soltanto per la posizione di un tatuaggio su una determinata parte del corpo si può carpire numerose informazioni su una persona. Le stelle tatuate sulle spalle, ad esempio, attestano che il detenuto è un'«autorità", ossia un capoclan o uncapomandamento. Uno dei più noti tatuaggi tra la categoria dei ladri sono le stelle sulle ginocchia: i secondini, senza andare per il sottile e senza troppe domande, picchiano selvaggiamente i portatori di questo tatuaggio per verificare se s'inginocchiano o meno di fronte all'autorità.
Nel segmento russo del web ci sono numerosi siti dedicati ai tatuaggi dei re della malavita. Ogni immagine contiene un significato segreto. Soltanto un anello tatuato su un dito ha oltre cinquanta significati.
Il tatuaggio rivela il motivo della condanna: un teschio, in alcuni casi accompagnato da un angelo che spicca il volo, significa che il portatore è stato condannato per omicidio. Anche una bara è l'equivalente di un omicidio, poiché in altre parole una bara e cassa da morto. Un pugnale tatuato sulla gola significa che il detenuto ha compiuto un omicidio dietro le sbarre e può essere ingaggiato per un altro assassinio. Gocce di sangue possono indicare il numero di persone assassinate dal portatore del tatuaggio. Manette tatuate sui polsi significano che il periodo della condanna era superiore a 5 anni. Teschio e ossa incrociate indicano che il detenuto è un ergastolano, che sta scontando una condanna a vita.
Da un tatuaggio si possono anche ricavare dei tratti biografici: Madonna con bambino significa che il portatore è un ladro sin dall'infanzia. Gli occhi tatuati sul basso ventre attestano l'omosessualità del portatore (il pene diventa un «naso» sul volto tatuato).
C'è da far notare che nell'Unione Sovietica i detenuti prestavano una particolare attenzione ai leader sovietici e l'unico partito al potere, il partito comunista sovietico, ossia il PCUS. Il tatuaggio più gettonato era il profilo del fondatore dell'URSS, Vladimir Lenin, la cui immagine era un segno di appartenenza alla categoria dei ladri. Lo slogan dell'epoca – Lenin il leader della Rivoluzione d'Ottobre (in russo: Lenin – Vozhd Oktiabrskoj Revoljiutsii) – forma in russo l'abbreviatura VOR, che significa «ladro». In questo caso, l'amministrazione penitenziaria, pur sapendo il significato dell'immagine di Lenin, era impotente: non si può ordinare la rimozione chirurgica del profilo del fondatore dello stato sovietico.
Più semplice era combattere le scritte «Schiavo del PCUS» tatuate sulla fronte: i portatori andavano a finire direttamente negli ospedali psichiatrici criminali con la rimozione chirurgica coatta della scritta, spesso senza anestesia.
Per i contenuti antisovietici nei tatuaggi l'amministrazione penitenziaria sovietica applicava anche metodi più duri, compresa la fucilazione, una prassi sopravvissuta dopo la morte di Stalin fino agli anni 1970.
Nella Russia moderna l'atteggiamento più diffuso nei confronti delle persone tatuate è prevenuto: i tatuati vengono definiti con disprezzo «portatori». D'altronde l'atteggiamento di biasimo verso i tatuaggi è tipico delle persone anziane. La gioventù russa non vede niente di riprovevole nei disegni tatuati sul corpo umano. Nel frattempo sta gradualmente scomparendo il significato segreto dei tatuaggi, mentre tra i giovani russi sono molto richiesti i disegni degli animali, geroglifici cinesi o personaggi fantasy.
Mosca-Roma, Vsevolod Gnetii
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