A Vladivostok, capoluogo della regione dell'Estremo Oriente russo, il capo dell'ufficio anagrafe locale è stata condannata per aver registrato i matrimoni tra i cittadini dell'Uzbekistan e le donne nubili russe, completamente ignare di diventare «mogli» degli immigrati asiatici, con tanto del cambiamento del loro stato civile.
La funzionaria, il cui nome non è stato divulgato, passerà 4 anni in prigione e pagherà 3 mila euro di multa. Ha «unito in matrimonio» tre donne residenti di Primorye, ricevendo 70 euro per ogni «sposalizio». Inoltre, è stato condannato anche il suo complice che consegnava le mazzette.
I matrimoni finti venivano contratti tra i cittadini dell'Uzbekistan e le donne locali al fine di ottenere la licenza agli immigrati asiatici per poter lavorare in Russia. Va notato che non era stato chiesto nemmeno il consenso delle donne con la cittadinanza russa: i matrimoni sono stati conclusi in loro assenza.
Ora il tribunale deve riconoscere tali matrimoni illegali.
Vladivostok, Zoja Oskolkova
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