L'autorevole rivista americana Foreign Affairs ha annunciato il lancio del suo nuovo numero in un modo molto insolito. Nel video promozionale diffuso in rete ai potenziali lettori sono stati presentati la vodka russa e un orso ferito.
«Il ritratto di un orso ferito, ma ancora forte», così la rivista ha descritto i contenuti del nuovo numero, sulle pagine del quale esprimono il loro parere sulla Russia sia gli esperti americani, che gli autori russi. L'immagine dell'orso insanguinato è presente anche sulla copertina del numero.
Il nuovo numero di Foreign Affairs dedicato alla Russia
Foreign Affairs sulle sue pagine dedica molto spazio al tema dell'URSS e poi della Russia. Il primo numero è stato pubblicato nel 1922 e conteneva il primo articolo del direttore e fondatore della rivista, Archibald Cary Coolidge, dal titolo «La Russia dopo Genova e L'Aia», nel quale dopo l'analisi della nuova politica economica e gli sforzi diplomatici del governo bolscevico l'autore esprimeva dei dubbi sulla capacità dei bolscevichi di portar avanti la linea politica intrapresa.
La copertina di Foreign Affairs, Ottobre 2010
Nei primi 50 anni trascorsi dalla fondazione della rivista sono stati pubblicati 220 articoli sul tema sovietico (quasi un articolo in ogni numero). Secondo il diplomatico sovietico Richard Ovchinnikov, «nemmeno uno solo era benevolo». Alla fine della guerra fredda e anche dopo il crollo dell'Unione Sovietica la posizione della rivista verso la Russia non ha subito grandi cambiamenti.
La copertina di Foreign Affairs, Dicembre 2008
La rivista viene pubblicata negli Stati Uniti a cura del Council on Foreign Relations sei volte all'anno, al fine di migliorare la comprensione degli eventi che si svolgono nel mondo attraverso un libero scambio di opinioni. Foreign Affairs è considerata la più autorevole e completa rivista in materia di politica estera degli Stati Uniti. Tuttavia, per leggere o scaricare i materiali di Foreign Affairs occorre sottoscrivere un abbonamento, solo una piccola parte degli articoli è disponibile sul sito web della rivista.
Washington, Ekaterina Rudnik
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