La regione di Khabarovsk prenderà parte ad un esperimento unico per ripristinare la popolazione di orsi dell'Himalaya in Corea del Sud. Quest'anno, il Centro di riabilitazione di esemplari di fauna selvatica «Utes» («Roccia») trasferirà gratuitamente all'estero i primi orsacchiotti allevati in cattività in Russia.
Il programma per il recupero degli orsi dell'Himalaya nelle foreste della Corea del Sud sarà effettivo per un paio d'anni. Il trasferimento degli animali non porterà alcun danno alla popolazione di questa specie nell'Estremo Oriente, – assicura il Centro di riabilitazione. Nella regione di Khabarovsk e nella vicina regione di Primorye ci sono migliaia degli orsi dell'Himalaya, mentre in Corea questa specie è quasi completamente scomparsa.
A tutti gli orsi trasferiti all'estero viene impiantato un chip speciale, perchè, secondo la legge, solo gli animali «cippati» possono attraversare la frontiera. Quest'anno, in Corea verranno consegnati, in totale, sei orsacchiotti di diverse età e sesso.
Va notato che non è il primo progetto di reinsediamento degli animali selvatici provenienti dall'Estremo Oriente russo. Così, cinque anni fa, si è pensato di sviluppare un programma di reintroduzione delle tigri in Kazakistan. Allora, il presidente kazako Nursultan Nazarbayev voleva tanto di far rinascere nel bacino del fiume Ili, coperto ora di foreste, le popolazioni estinte della sottospecie della tigre del Turan. In quella zona è stata portata la tigre di nome Roskosh (Lusso), ma ha preso l'abitudine di rubare i cani da loro casotti nei villaggi e a fare le razzie del bestiame. Di conseguenza, il predatore è stato portato via. Ora, le autorità del Kazakistan hanno intenzione di organizzare una riserva, dove in futuro, entro il 2019, potrà essere trasferito qualche esemplare della tigre dell'Amur.
Khabarovsk, Ekaterina Rudnik
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