Due cittadini siriani, arrestati nella riserva naturale di Daursk mentre stavano catturando un falco raro, sono stati condannati dal tribunale russo ai lavori penitenziari e a una grossa multa.
I bracconieri sono stati fermati nei pressi della riserva, che si trova a cavallo tra Russia, Mongolia e Cina, grazie alle segnalazioni fornite dagli abitanti locali. Nella macchina su cui si spostavano gli stranieri è stato trovato un falco sacro da loro appena catturato. L'uccello ‒ legato stretto, immobile e senza forze ‒ era nascosto per terra sotto il sedile.
I collaboratori della riserva naturale fanno notare come, nonostante il falco sia incluso nel Libro rosso delle specie a rischio la sua cattura illegale sia un reato penale, spesso i bracconieri riescano a cavarsela senza particolari conseguenze.
Cogliere sul fatto e arrestare i bracconieri è molto difficile, ma ancor più complesso è riuscire a fargli pagare le conseguenze. Nonostante la gravità del reato, la pratica dimostra purtroppo che nella Federazione russa solamente un numero insignificante di casi di arresto di bracconieri finiscono con un procedimento penale e i casi di condanna sono ancora più rari.
Dopo due mesi di procedimenti giudiziari, gli stranieri fermati sono stati riconosciuti colpevoli di caccia illegale di animali selvatici protetti. Il giudice ha condannato uno dei bracconieri a 240 ore di lavori di pubblica utilità, l'altro a 260. I siriani dovranno inoltre pagare allo stato una multa di 17 mila euro in due.
L'uccello catturato dai bracconieri siriani è sopravvissuto grazie alle cure degli operatori della riserva naturale, nonostante siano riusciti a farlo mangiare solo quattro giorni dopo averlo salvato dalle loro grinfie. Per consentirgli di tornare in libertà, durante la riabilitazione l'uccello è stato tenuto in una voliera speciale e nutrito esclusivamente con cibo vivo.
In precedenza al ministero dell'Ambiente della Federazione russa avevano riferito che i falchi sacri, presenti nel Libro rosso, sono a rischio di estinzione: se all'inizio degli anni Novanta nella zona del Transbajkal si contavano 240 esemplari di questa specie, attualmente ne è rimasto soltanto un centinaio. La causa primaria della diminuzione della specie è il contrabbando dei falchi nei paesi arabi, dove gli uccelli vengono utilizzati per la caccia. Molto spesso a catturarli sono degli stranieri, specialmente cittadini siriani.
Ricordiamo che la riserva naturale di Daursk ha un ruolo molto importante per la salvaguardia della biodiversità mondiale. Essa è un territorio ornitologico chiave del continente asiatico. Nel 1997 la riserva di Daursk è stata inclusa nella Rete mondiale di riserve della biosfera.
Čita, Zoja Oskolkova
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