Pubblicazioni del 12/30/16 (Archivio)

Da un villaggio zingaro negli Urali è stata portata via una dodicenne sposata e incinta
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Da un villaggio zingaro negli Urali è stata portata via una dodicenne sposata e incinta

A Ekaterinburg è stata aperta un'inchiesta sulla gravidanza di una bambina zingara di 12 anni, sposata da due anni con un giovane di 14 anni.

La ragazzina è stata portata via dal villaggio zingaro da una squadra del pronto soccorso e condotta in uno degli ospedali del capoluogo di regione, dopodiché i medici si sono rivolti alle forze dell'ordine. Alla polizia hanno fatto sapere che la bambina incinta non ha alcun documento. Ci sono fondati timori che la ragazzina possa avere complicazioni nel portare avanti la gravidanza. Di conseguenza la piccola zingara è stata alloggiata in un centro specializzato per donne e bambini in difficoltà. La comunità zingara ha preteso la restituzione della bambina, ma i medici si sono rifiutati.

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Life.ru riferisce che la bambina incinta è la moglie di uno zingaro di 16 anni. I due si sono conosciuti due anni fa a Ekaterinburg, quando la bambina era arrivata dalla Siberia. Il marito minorenne avrebbe detto che «è stato amore a prima vista». «Quando l'ho vista, mi si è fermato il respiro, tanto era bella! Siamo usciti insieme per due settimane, l'ho ricoperta di caramelle e di fiori, le compravo tutto quello che voleva, la portavo al cinema. Poi ho detto ai miei genitori che volevo sposarla. A mamma e papà lei è piaciuta. Mio padre è andato ad accordarsi con i suoi parenti» ‒ ha raccontato al portale il giovane marito.

I novelli sposi si sono stabiliti in casa dei genitori del marito. E un anno e mezzo dopo il matrimonio hanno deciso di fare un bambino. Alla fine di dicembre alla moglie è venuto un forte mal di pancia e ha perso i sensi dal dolore. I medici che sono sopraggiunti le hanno diagnosticato una gravidanza di 18 settimane.

Adesso il consorte minorenne esige che gli sia restituita la moglie. Al villaggio affermano che è una loro tradizione quella di dare in spose le ragazzine molto giovani, «perché non si depravino, non vadano con gli uomini, ma da subito vivano in famiglia con il marito».

Al centro d'accoglienza ai parenti è proibito parlare con la bambina, perché per questo ci vuole il permesso del tutore, che però non c'è. Inoltre loro non sono in grado di esibire dei documenti che attestino la parentela con la ragazzina.

Ekaterinburg, Andreuš Zavjatku

© 2016, «New Day – Italia»

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