Il governo della Federazione russa sta approntando un progetto di legge che consentirà di acquistare la terra dei territori naturali protetti. Sugli appezzamenti vi si potrà costruire case e alberghi. Il ministero delle Risorse naturali e dell'Ecologia della Russia è favorevole all'idea, ritenendo che in tal modo si possa aiutare lo sviluppo delle oasi naturali. Gli ambientalisti sono invece convinti che la norma avrà un impatto dannoso sui territori naturali protetti.
Il progetto di legge prevede la possibilità di vendere gli appezzamenti di terreno che si trovano nei confini dei centri abitati situati nel territorio dei parchi naturali. Lo scrive il giornale «Izvestija». Attualmente la legislazione russa vieta qualunque tipo di attività su questi appezzamenti. Fino al punto che i cittadini che ci vivono non possono, ad esempio, coltivarvi l'orto.
Nell'elenco dei territori naturali federali protetti della Russia rientrano più di 100 riserve naturali statali, circa 50 parchi nazionali e 70 oasi naturali statali. Oltretutto parte di questi territori fa parte del Patrimonio naturale dell'umanità dell'UNESCO, fatto che complica notevolmente le decisioni sul loro sfruttamento, ad esempio a scopi turistici.
I confini dei territori protetti possono essere modificati solo nel caso in cui la terra sia necessaria per garantire la sicurezza dello stato o sia ubicata dentro i confini di insediamenti umani. La decisione di spostare i confini può essere inoltre presa dal presidente. In ogni caso vanno preventivamente effettuate una perizia ambientale statale e delle audizioni pubbliche.
Al ministero delle Risorse naturali e dell'Ecologia della Russia sono nel complesso favorevoli al nuovo progetto di legge, nel caso che la cessione delle terre delle riserve naturali non metta a repentaglio i paesaggi naturali e culturali e la biodiversità. Secondo l'opinione del ministero la complessità delle procedure per modificare i confini delle riserve naturali a volte porta a situazioni assurde che gettano discredito sull'operato delle riserve agli occhi dei cittadini e delle autorità locali.
A loro volta gli ambientalisti invitano a tenere presente le conseguenze. Secondo loro è molto complicato decidere la questione dello sfruttamento dei territori protetti con l'ausilio di un solo progetto di legge. Anche perché per sviluppare il turismo bisogna non solo costruire alberghi, ma anche fare le strade, cosa proibita dalle norme vigenti sul Patrimonio naturale dell'umanità dell'UNESCO. Di modo che risoluzioni estemporanee possono portare a contenziosi internazionali.
Mosca, Zoja Oskolkova
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