Pubblicazioni del 07/14/15 (Archivio)

I resti della famiglia imperiale Romanov, conservati come prova materiale del loro sterminio, saranno sepolti in Russia / I discendenti della Casa Imperiale russa sono pronti a tornare in patria
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I resti della famiglia imperiale Romanov, conservati come prova materiale del loro sterminio, saranno sepolti in Russia I discendenti della Casa Imperiale russa sono pronti a tornare in patria

L'anno 2015 potrebbe diventare una pietra miliare, segnando una svolta epocale nella storia della Russia. Proprio adesso i discendenti della Casa Imperiale russa dei Romanov potrebbero tornare a casa, in patria. Sono stati i deputati russi a prospettare per primi un'ipotesi di rientro dei Romanov per risiedere in modo permanente sul territorio della Federazione Russa. Ora anche il primo ministro Dmitry Medvedev ha deciso di mettere la parola «fine» nel caso della fucilazione della famiglia imperiale con a capo dell'ultimo zar russo Nicola II, dando la sepoltura ai resti mortali del Principe ereditario Alexei e della Granduchessa Marija Romanov, che sono tuttora conservati negli Archivi dello Stato come prove materiali dell'abominevole crimine commesso dai bolscevichi, lo sterminio dell'intera famiglia imperiale russa.

New Day: I resti della famiglia imperiale Romanov, conservati come prova materiale del loro sterminio, saranno sepolti in Russia

Nicola II, il Principe ereditario Alexei, la Granduchessa Tatiana Nikolaevna e il Principe Nikita Aleksandrovič

Dmitry Medvedev ha visitato Ekaterinburgo, dove nel 1918 i bolscevichi hanno passato per le armi senza alcun processo la famiglia imperiale russa. Il capo del governo russo ha istituito un gruppo di lavoro che si occuperà della sepoltura dei resti mortali dei Romanov. La decisione è assolutamente logica, visto che l'inchiesta sul caso della fucilazione di Nicola II e della sua famiglia era stata chiusa ed archiviata già nel 2011.

Sembra una strana coincidenza che il giorno prima dell'arrivo di Medvedev a Ekaterinburgo nella Cattedrale sul sangue, costruita sul luogo della fucilazione dei Romanov, si è suicidato un ragazzo sconosciuto, che aveva addosso un biglietto, nel quale affermava di essere anche lui un membro della famiglia dei Romanov. Il giovane è entrato nella Cattedrale, all'improvviso ha tirato fuori un coltello e si è pugnalato al cuore, senza che qualcuno riuscise a fermarlo. Solo il giorno dopo la diocesi di Ekaterinburgo ha commentato l'incidente, affermando che il ragazzo soffriva di una grave malattia mentale, e invocando i fedeli ortodossi pregare per lui. Il nome del defunto non è stato svelato.

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La famiglia dell'ultimo zar di Russia

Poco prima di questi eventi, il deputato della Regione di Leningrado Vladimir Petrov si è rivolto ai rappresentanti della Casa dei Romanov, che ora vivono all'estero, chiedendo loro di tornare in Russia. I messaggi sono stati inviati alla Granduchessa Marija Vladimirovna in Spagna e al Principe Dimitri Romanovič in Danimarca.

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La Granduchessa Marija Vladimirovna Romanova

Il deputato Petrov è convinto che «il ritorno dei discendenti dell'ultimo sovrano russo nella patria storica della loro appartenenza contribuirà allo spianamento delle contraddizioni politiche del paese, rimaste dopo la Rivoluzione d'Ottobre, diventando un simbolo della rinascita della forza morale dei popoli della Russia».

Al ritorno i Romanov potrebbero partecipare agli eventi cerimoniali dello Stato. I discendenti della famiglia imperiale potrebbero svolgere un importante ruolo simbolico nella vita della società russa. Alla pari di molti paesi europei, i Romanov potrebbero diventare un simbolo di conservazione delle tradizioni e della cultura nazionale.

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Marija Vladimirovna all'inaugurazione della mostra «Le grandi imprese del servizio della dinastia reale dei Romanov per la Russia»

A sua volta, la Casa Imperiale ha più volte dichiarato di essere pronta a tornare in Russia per la residenza permanente. Tuttavia permangono ancora alcuni ostacoli. La Granduchessa Marija Vladimirovna come privata cittadina potrebbe tornare quando vuole, lei però è a capo della Casa Imperiale Romanov, ha responsabilità davanti agli antenati, e il suo ritorno deve essere degno. Lei non avanza alcuna pretesa nè di proprietà, nè di poteri e privilegi politici, ma vuole che la Casa Imperiale, come nella maggior parte dei paesi del mondo, diventerebbe un'istituzione storica e una parte del patrimonio storico del paese e dello stato. È il riconoscimento culturologico, ma dovrebbe essere espresso in un atto giuridico. Solo in questo caso la Casa Imperiale sarà disposta al trasferimento. Per adesso in Russia no esiste una sede residenziale ufficiale per i membri della Casa.

La presenza della Casa Imperiale in Russia potrebbe essere legalizzata con l'approvazione del disegno di legge «Su uno status particolare dei rappresentanti della famiglia imperiale russa». Per la residenza ufficiale dei Romanov in Russia il deputato propone di destinare uno dei palazzi nei borghi di San Pietroburgo oppure della Crimea.

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L'incontro dei Sette Principi Romanov a Parigi nel 1992

Inoltre ci sono timori che i Romanov possano essere coinvolti nei giochi politici in Russia, e il ritorno di tutti i membri della Casa Imperiale possa anche nuocere al paese. In tutto il mondo ci sono migliaia o addirittura decine di migliaia di discendenti che non appartengono alla cerchia della Casa Imperiale.

Dopo l'assassinio della famiglia dello zar, secondo la legge di successione al trono, il legittimo erede al trono era il Principe Kirill Vladimirovič, che a quel tempo viveva in Germania. Si è proclamato l'imperatore in esilio nel 1924. Gli storici lo riconoscono come erede genealogico, da lui prende l'origine il ramo dei Kirilloviči.

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Il Principe Nicola Romanovič Romanov

Il secondo ramo principale sono i Nikolaeviči, che non riconoscono come legittime le pretese dei Kirilloviči al trono russo. Al ramo dei Nikolaeviči appartengono i Romanov che vivono in Italia. Tra di loro c'è anche l'attrice Nicoletta Romanoff, la pentanipote dell'imperatore russo Nicola I, il nonno dell'ultimo imperatore russo Nicola II. Nicola Romanovič, il nonno di Nicoletta, era a capo dell'associazione «La Famiglia dei Romanov» e non aspirava mai al trono, anche se, come un erede diretto per discendenza maschile avrebbe tutti i diritti legittimi per farlo.

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Nicoletta Romanoff

Il ritorno dei Romanov è un evento importante dal punto di vista della politica dello Stato russo. Secondo i deputati, sarebbe interpretato come una valutazione positiva dei processi democratici in corso in Russia. Anche se potrebbe sembrare un po' folcloristico, dimostrerebbe che la Russia non è un «terribile lupo grigio», ma un paese normale, dove fa ritorno la Casa Imperiale.

Mosca-Ekaterinburgo, Ekaterina Rudnik, Vsevolod Gnetii

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