Tra 80 paesi della classifica mondiale della «qualità della morte» (Quality of Death Index) la Russia occupa il 48 ° posto. L'Italia si trova al 21 ° posto. I leader della classifica (il Regno Unito, l'Australia e la Nuova Zelanda) rimangono invariati negli ultimi cinque anni.
L'indice di qualità della morte viene calcolato dagli esperti della divisione di analisi e ricerca del'autorevole rivista britannica Economist Intelligence Unit (EIU) per conto della Lien Foundation, un'organizzazione caritatevole con sede nel Singapore.
L'indice viene calcolato sulla base di vari fattori, tra cui la qualità dell'assistenza ai pazienti anziani ed ai malati terminali, l'aspettativa di vita media nel paese, la velocità dell'invecchiamento della popolazione, le spese relative all'assistenza sanitaria e la disponibilità di farmaci antidolorifici efficaci.
Nel rapporto dell'EIU è stato osservato che la «qualità della morte» è spesso più elevata nei paesi più ricchi e sviluppati. Il Regno Unito, l'Australia e la Nuova Zelanda occupano i primi tre posti della classifica. Sono seguiti dall'Irlanda, il Belgio, il Taiwan e la Germania. Chiudono la top dieci della classifica gli Stati Uniti e la Francia. All'ultimo posto è l'Iraq.
La Russia occupa il 48 ° posto nella classifica (l'indice di qualità della morte è pari a 37,2), che è più basso rispetto a quello di cinque anni fa, quando è stata condotta l'ultima indagine. L'Italia si trova attualmente al 21 ° posto nella classifica con l'indice che è pari a 71,1.
Londra, Zoja Oskolkova
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