L'auto con i resti dell'antica «antenata» ha subito un grave incidente stradale sull'autostrada Čeljabinsk – Ufa.
Gli archeologi degli Urali meridionali dovevano consegnare il cranio della «antenata» e altri due dei suoi «accompagnatori» all'antropologo leader della regione del Volga-Ural per eseguire il restauro e ricostruzioni grafiche. Il viaggio a Ufa non è andato liscio: già all'ingresso della città è avvenuto un grave incidente stradale. Fortunatamente, nessuno ha riportato preoccupanti ferite.
L'incidente è stato causato dal cattivo stato del manto stradale e dalle condizioni meteorologiche avverse. Tuttavia, ciò potrebbe dare origine a nuove voci circa il carattere insolito dei resti della «sacerdotessa dei Sarmati».
In precedenza, è stata condotta un'analisi antropologica, che ha rivelato l'età approssimativa della nomade di circa 35 anni, era magrolina e non troppo alta. A breve gli scienziati saranno in grado di creare un modello 3D della sarmata a figura intera, in costume e con gioielli tradizionali.
I Sarmati erano un popolo nomade di etnia iranica della prima età del Ferro (VI-IV secolo a.C.), che popolava le zone steppose dallo spartiacque fra i fiumi Danubio e Tibisco al Mar d'Aral (il territorio delle moderne Ucraina, Russia e Kazakistan). Sin dai tempi antichi, i Sarmati erano avvolti da un alone di mistero. La tradizione vuole che i loro cavalieri, armati fino ai denti, fossero un prototipo di cavalieri medievali. I Sarmati sono associati a tante storie, per esempio, esiste una versione che una parte dei Sarmati, assoldati per il servizio dell'Impero Romano, sono stati inviati in Gran Bretagna, dando inizio alle leggende di Re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda.
Una caratteristica particolare delle tribù dei Sarmati era quella di una posizione diversa delle donne, che è stata confermata dagli scavi archeologici. Nelle tombe delle donne, oltre ai soliti corredi funerari, sono state trovate armi, tracce di sacrifici umani e di cavalli, oggetti di culto. Gli storici ritengono che le donne sepolte potessero essere guerriere a cavallo e sacerdotesse.
Čeljabinsk, Viktor Eliseev
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