Le ultime immagini satellitari della zona di alienazione di Chernobyl hanno riservato una sorpresa molto spiacevole. Dalla zona della catastrofe tecnogena sono scomparsi tutti i mezzi militari, con fondo di radiazione «fuori scala», utilizzati per la liquidazione delle conseguenze dell'incidente nucleare.
Per i lavori nella zona di alienazione sono stati usati camion, bulldozer, elicotteri e persino carri armati – in totale circa 100 mila mezzi, sia militari che civili. Dopo la liquidazione delle conseguenze dell'esplosione nucleare tutti questi mezzi contaminati sono stati portati in un parcheggio perenne del cimitero di mezzi di trasporto nella zona di alienazione di Chernobyl. Ora invece, 30 anni dopo il disastro, secondo i dati trasmessi dal satellite, la discarica è vuota.
Come si vede nelle immagini satellitari, la zona indicata come il cimitero di mezzi di trasporto, infatti, non esiste più: nella foto non si vede una sola macchina.
Inoltre, non è pervenuto nessun rapporto da parte degli ufficiali ucraini su dove potrebbero scomparire i mezzi contaminati. Secondo alcuni dati non confermati, Kiev averebbe utilizzato i mezzi del deposito di scorie radioattive nella guerra nel sud-est del paese. Non è un segreto per nessuno che le forze armate ucraine non hanno abbastanza veicoli militari, per cui non si può escludere che i mezzi contaminati siano stati inviati nella zona di guerra, inoltre, i soldati non sono stati informati dei rischi per la salute, legati alle radiazioni.
Va notato che negli ultimi anni Kiev diventa spesso protagonista degli scandali internazionali legati alla fornitura di armamenti e di mezzi militari. Così, la settimana scorsa la Procura estone ha aperto un'inchiesta sulla fornitura dei carri armati ucraini, venduti alla Repubblica del Congo. In base al contratto, la società ucraina ha venduto alla Repubblica Democratica del Congo 25 carri armati T-64BV-1 con mitragliatrici e munizioni. In quanto il trasferimento di denaro è stato effettuato in Estonia, gli investigatori locali hanno qualificato come violazione della legge sul commercio dei beni di interesse strategico, in base alla quale, soltanto organizzazioni che operano sotto la giurisdizione nazionale, registrate presso il ministero della Difesa, sono autorizzate a svolgere tale attività.
È noto che la fornitura del mezzi militari è stata effettuata dai depositi delle Forze Armate dell'Ucraina. Non vi è alcuna garanzia che i carri armati ucraini venduti al Congo non siano stati coinvolti nella liquidazione delle conseguenze dell'esplosione alla centrale nucleare di Chernobyl.
Kiev, Ekaterina Rudnik
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