Pubblicazioni del 07/30/15 (Archivio)

Il santuario ortodosso maledetto di Svijažsk nella lista del patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO (FOTO) / La statua di Giuda, eretta per ordine di Lev Trotsky al suo interno, tuttora non è stata ritrovata
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Il santuario ortodosso maledetto di Svijažsk nella lista del patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO (FOTO) La statua di Giuda, eretta per ordine di Lev Trotsky al suo interno, tuttora non è stata ritrovata

La regione del Tatarstan si accinge a presentare la richiesta per inserire le cattedrali dell'isola-cittadella di Svijažsk nella lista del patrimonio culturale mondiale dell'umanità dell'UNESCO. Tuttavia gli avvenimenti che risalgono all'inizio del secolo scorso tuttora danno il filo da torcere ai ricercatori. Molti ritengono che sull'isola, nelle viscere della Terra, sia stata sepolta la statua maledetta di Giuda, eretta laggiù per ordine di Lev Trotsky, il comandante in capo delle forze armate sovietiche nonché il primo ministro di Guerra e delle Forze Navali della Russia Sovietica nel primo governo sovietico guidato da Vladimir Lenin.

L'isola-cittadella di Svijažsk si trova a distanza di 30 chilometri da Kazan, nella foce del fiume di Svijaga su un'altura. E' la prima città ortodossa nel corso medio del fiume Volga, fondata nel 1551 dallo zar Ivan il Terribile.

New Day: Il santuario ortodosso maledetto di Svija&382;sk nella lista del patrimonio mondiale dellumanit&224; dellUNESCO (FOTO)

Isola-cittadella di Svijažsk vista dall'altezza di volo d'uccello

A Svijažsk ci sono una decina tra cattedrali e monasteri ortodossi, il più antico dei quali è la chiesa della Trinità costruita in legno. La cattedrale dell'Assunzione (1561), costruita in pietra, che riproduce l'architettura delle cattedrali di Pskov e Novgorod, è riconosciuta un capolavoro dell'arte architettonica russa del XVI secolo. All'interno della cattedrale si trova l'unico al mondo affresco di San Cristoforo che lo ritrae con la testa di cavallo.

D'altronde non sono solo queste attrazioni storiche a incuriosire i ricercatori specializzati nella storia ecclesiastica, ma gli avvenimenti del 1918. Durante la Guerra civile nella Russia Sovietica (1918-1920), Lev Trotsky si è recato a Kazan a bordo del suo famoso treno blindato. Avendo scoperto il totale sfacelo e disfacimento tra le Guardie Rosse, che abbandonavano in massa il campo di battaglia, il terribile commissario sovietico ha inflitto alla truppa la decimazione, ordinando la fucilazione dei commissari, comandanti e soldati in fuga. Queste drastiche e spietate misure hanno ripristinato la disciplina militare, permettendo ai «rossi» di difendere ad oltranza Svijažsk e un mese dopo di riconquistare Kazan.

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Lev Trotsky e Vladimir Lenin

Secondo una leggenda, nell'agosto dello stesso anno Trotsky ha inaugurato nel centro di Svijažsk il monumento all'apostolo-traditore Giuda Iscariota, considerato dai bolscevichi il primo rivoluzionario che si era ribellato alla suprema autorità, quella divina. Alcuni materiali degli archivi, ma anche le memorie dello stesso Trotsky, confermano la presenza del commissario sovietico in quel tempo in quel luogo.

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Lev Trotsky ispeziona le truppe durante la sfilata militare sulla Piazza Rossa nel 1918.

Tuttavia l'unico ad attestare l'erezione e l'inaugurazione del monumento a Giuda Iscariota è stato il testimone oculare, presente in quel momento sul posto a Svijažsk, lo scrittore danese Halling Keller. Gli oppositori del mito ritengono che non si sia trattato di un monumento a Giuda, bensì dei funerali del comandante delle Guardie lettoni (alleati dei bolscevichi e pretoriani di Lenin) Jan Judin (Yanis Judinš). Per Keller, che confonde i nomi propri e i nomi delle città, che non conosce il russo, ed è un uomo propenso ai voli della fantasia e invenzioni, il cognome Judin (in inglese Judin, Judah – Giuda) poteva sembrare ben consono con il nome dell'apostolo-traditore. Tuttavia, la descrizione, tramandata da Keller, non lascia alcun dubbio che almeno il prototipo per il monumento era stato scelto appunto Giuda Iscariota: "...quando è calato il telo, agli occhi esterrefatti delle guardie rosse e dei monaci ortodossi, fatti riunire nel cortile per l'ordine del commissario (Trotsky), si è presentata una figura di colore rosso-marrone, in una tunica stracciata, con la barba incolta, la testa rivolta in alto con lo sguardo pieno di odio e di sfida, e le mani che strappavano il cappio che teneva al collo...".

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Jan Judin (Yanis Judinš), ossia Giuda Iscariota secondo quanto riferito dal giornalista danese Halling Keller

Il monumento a Judin è stato davvero eretto nel 1918 sulla sua tomba a Svijažsk. Probabilmente, proprio la presenza al momento della messa del monumento funerario sulla tomba di un certo Judin è sembrata un atto di sacrilegio fantasmagorico a Keller che non si rendeva pienamente conto di ciò che stava accadendo.

Tuttavia la «leggenda di Giuda Iscariota» ha numerosi sostenitori che ritengono un fatto realmente accaduto l'erezione e l'inaugurazione del monumento a Giuda, il quale, dopo la partenza di Trotsky, sarebbe stato smantellato e sepolto dai monaci ortodossi all'interno di un monastero sull'isola. A prova di ciò si fa il riferimento all'affermazione di un priore del monastero che avrebbe trovato in uno scantinato un'effigie del Diavolo, prontamente distrutta dal fervente religioso.

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Probabilmente così era il monumento a Giuda eretto a Svijažsk

La storia del monumento è diventata così ben radicata da avere avuto successivamente il seguito. Cosicché i ricercatori russi Sennikov e Puškarev nella loro monografia «La rivolta di Tambov nel periodo 1918-1921 e l'esproprio dei contadini in Russia nel periodo 1929-1933» raccontano che simili monumenti a Giuda Iscariota sono stati eretti e inaugurati nelle città di Tambov e Kozlov durante la Guerra civile in Russia Sovietica (1918-1920).

Secondo una leggenda, la maledizione divina continuerà a incombere sull'isola-cittadella di Svijažsk con tutte le sue cattedrali e i suoi monasteri, finché la statua di Giuda non sarà trovata, disseppellita e distrutta con un rito religioso ortodosso.

C'è da aggiungere che i santuari ortodossi dell'isola-cittadella di Svijažsk continuano a esercitare il fascino magico e mistico, attirando, come una calamita, orde di esoterici e satanisti in cerca della famigerata «statua di Giuda»...

Kazan – Svijažsk, Ekaterina Rudnik, Vsevolod Gnetii

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