Il professore associato dell'Università Federale degli Urali, Viktor Grochovskij, ha avvertito dell'imminente minaccia di un attacco di meteoriti sulla Terra da parte di un «fratello» del meteorite di Čeljabinsk. Secondo lui, la Terra potrebbe essere «attaccata» da tali meteoriti ancora una o due volte. Lo scienziato ha spiegato di aver formulato la sua ipotesi sulla base della statistica degli attacchi di meteoriti sulla Terra accaduti negli ultimi secoli.
Il ricercatore ha raccontato che i più grandi meteoriti attaccano la Terra circa tre volte ogni secolo. Nel XX secolo era stato il meteorite di Tunguska. Attualmente gli scienziati monitorano i corpi celesti potenzialmente pericolosi, ma, pur tuttavia, non tutti questi oggetti sono stati scoperti finora. Inoltre, dopo la caduta del meteorite di Čeljabinsk è stato previsto il lancio di una serie di satelliti, che potrebbero monitorare la situazione. «Ora, però, l'argomento sta passando in sordina. Vorrei sottolineare che negli ultimi un anno e mezzo non abbiamo fatto nemmeno un passo avanti nelle previsioni dell'avvicinamento dei meteoriti con la Terra» – ha detto lo scienziato.
Secondo Grochovskij, per il monitoraggio dell'avvicinamento alla Terra degli oggetti pericolosi, potrebbero essere necessari investimenti per centinaia di milioni di euro. Il professore propone di attirare questi fondi nel quadro della cooperazione internazionale.
Il meteorite «Čeljabinsk» è un frammento di un asteroide che è entrato nell'atmosfera terrestre il 15 febbraio 2013. Il corpo cosmico è esploso in aria a circa 50 chilometri di altezza e si è frantumato sopra la città di Čeljabinsk. L'esplosione è stata osservata da centinaia di migliaia di persone nella provincia di Čeljabinsk e nelle regioni di confine con il Kazakistan.
La caduta del meteorite di &268;eljabinsk
Mosca, Zoja Berezina
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