In Crimea è stata rinvenuta la testa di un'antica statua. Si tratta di una testa di uomo, con i capelli riccioluti, la barba, i lineamenti regolari del viso e gli occhi enormi. Secondo gli archeologi il reperto, rinvenuto durante gli scavi subacquei di antiche ceramiche, è da considerarsi eccezionale. La testa di terracotta è già stata esposta alla mostra «Il ponte di Crimea. La realtà fantastica».
Nel reparto subacqueo dell'Istituto di archeologia dell'Accademia russa delle scienze hanno dichiarato che questo rinvenimento è «unico per la zona del mar Nero settentrionale», essendo la prima volta che si trova qualcosa del genere. Per stabilire con più precisione la sua funzione, la sua provenienza e la sua datazione gli scienziati inviteranno i più eminenti specialisti di arte greca antica ed effettueranno delle analisi di laboratorio sul composto dell'argilla. Al momento si suppone che la testa di terracotta sia stata fatta in Asia Minore nel VI secolo a.C.
La produzione di oggetti di terracotta con il metodo del calco era largamente diffusa già nel VI secolo a.C. Ma abitualmente in quel modo si fabbricavano statuette alte non più di 40 cm con lo spessore al massimo di 1 cm, cosa che permetteva la cottura di qualità degli articoli. Il frammento di terracotta rinvenuto dagli archeologi appartiene a un artefatto assai più massiccio.
Lo studio archeologico sistematico del fondale dello stretto di Kerč, in Crimea, è cominciato ancora nella fase di progettazione del ponte che dovrebbe collegare la penisola alla parte continentale della Russia. In due anni di lavoro sulla superficie del fondale marino sono stati rinvenuti più di 60 mila reperti, per lo più grossi frammenti di vasi di ceramica fabbricati nel Mediterraneo e in Asia Minore tra il V secolo a.C. e il III secolo d.C.
Alla raccolta dei reperti in ceramica lavorano due stazioni di palombari sotto la guida degli archeologi. Gli scavi dei sedimenti di fondo vengono effettuati a mano. Quando gli archeologi concludono il loro lavoro in una zona, essa viene consegnata ai costruttori.
Ricordiamo che la baia di Kerč per più di duemila anni è stata la principale base di trasbordo sulla via commerciale dal Mediterraneo al mare d'Azov. Durante il trasporto via mare parte del vasellame in ceramica spesso si rompeva e durante le operazioni di scarico in porto le anfore e i vasi danneggiati venivano gettati in mare. Proprio per questo vicino agli antichi approdi si sono formati dei veri e propri ammassi di oggetti in ceramica di diversi periodi. Negli anni Settanta nella baia di Kerč vennero effettuati dei lavori di dragaggio su vasta scala allo scopo di permettere alle imbarcazioni con grande pescaggio di attraccare alle banchine del porto moderno. Una gran quantità di sedimenti di fondo contenenti reperti di ceramica si trovava nei bassifondi.
Kerč, Zoja Berezina
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