Padre Ioann (Giovanni Guaita) ha fatto una lunga strada per vivere e svolgere il servizio sacerdotale in Russia. È nato e cresciuto sull'isola di Sardegna nella famiglia di un ministro della Repubblica Italiana. Si è laureato presso la facoltà di lettere di un'università svizzera. Poi si è convertito all'Ortodossia, è stato ordinato e ha iniziato a svolgere il servizio ecclesiastico in una chiesa ortodossa a Mosca.
Padre Ioann (Giovanni Guaita)
Secondo il racconto del sacerdote, è cresciuto in una famiglia cattolica profondamente religiosa. La madre è un matematico, il padre è un medico, ma per qualche anno si era dedicato alla politica, ricoprendo anche la carica di ministro. Una notevole influenza su Ioann ha avuto la letteratura, all'età di sette anni ha letto il libro «La Russia degli zar», il quale ha lasciato su di lui un'impressione incancellabile. La prima specializzazione del futuro sacerdote all'università è stata la lingua e letteratura russa, la scelta dovuta all'influenza delle opere dello scrittore russo Fëdor Dostoevskij, lette negli anni di gioventù.
Per la prima volta Guaita è arrivato in Russia nel 1985, per fare uno stage di due mesi a Leningrado (San Pietroburgo). Un paio d'anni dopo l'italiano ha trovato un lavoro come interprete in una delle case editrici di Mosca, specializzata in pubblicazione della letteratura russa in tutte le lingue del mondo, e dal 1989 risiede stabilmente in Russia.
Ioann ricorda gli anni trascorsi in Russia e gli enormi cambiamenti avvenuti nel paese: «Io non solo ho visto tutto con i miei occhi, ma ho condiviso ciò che stava accadendo con i miei amici russi. All'inizio l'euforia sulla scia della glasnost' e perestroika di Gorbačëv (Mikhail Gorbačëv è l'ultimo segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica e l'unico presidente dell'URSS). Poi la delusione. Poi l'interesse verso El'cin (il primo presidente della Russia post-sovietica dopo il crollo dell'URSS), sembrava che fosse il riformatore più coerente».
Alla spiritualità ortodossa il futuro sacerdote si è interessato dopo aver conosciuto il teologo ortodosso di fama internazionale padre Aleksandr Men'. «All'inizio ero interessato all'ortodossia come una parte della cultura russa. E poi è diventata una parte integrante della mia vita, l'ho studiata all'Accademia teologica della Chiesa ortodossa russa di San Pietroburgo. A un certo punto ho capito, che se voglio servire Dio e la gente, vivendo in Russia, lo devo fare in seno alla Chiesa ortodossa» – ha detto il padre Ioann.
Con il Catholicos di Cilicia Aram
È significativo che padre Ioann non si è mai lamentato della sua scelta, però lui non nega che in Russia, come in ogni altra parte del mondo, ci siano delle difficoltà: «Amo tanto la Russia, la cultura russa! Tuttavia, più che vivo qui, più mi rendo conto che io sono un italiano. E alcuni problemi per uno straniero, soprattutto quello dell'Occidente, qui ci sono».
Durante il servizio
Secondo il sacerdote, i russi per ragioni storiche trattano diversamente qualsiasi autorità. A volte è commovente, perché i russi hanno più l'umiltà e sottomissione degli occidentali. A volte però non è un atteggiamento molto ragionato. E quando non sai chiaramente quali sono i tuoi doveri e diritti è un problema. Tuttavia, dice il padre Ioann, se fosse vissuto, per esempio, in Germania, ci sarebbero problemi anche lì. Solo di un altro genere.
Con il figlioccio Pëtr
Ioann preferisce trascorrere il suo tempo libero con gli amici, oppure andare a teatro o al cinema. Tra i registi preferisce quelli russi. Il suo cineasta preferito è Andrej Tarkovskij, le cui opere l'italiano ha studiato per tanto tempo. All'ultima festa in occasione della Giornata della Vittoria la chiesa, dove celebra le messe il padre Ioann, ha organizzato la retrospettiva dei film sulla Seconda guerra mondiale, tra cui «Ivanovo detstvo» («L'infanzia di Ivan») di Tarkovskij. Tra le preferenze letterarie del sacerdote ci sono i classici: prima di tutti Puškin e Dostoevskij, poi Achmatova, Lermontov, Tjutčev.
Secondo lui, i russi sono gli europei dell'Est. La sua teoria: la differenza tra l'Europa Occidentale e quella Orientale sta nella religione. Secondo padre Ioann, l'Ortodossia, il cirillico e l'alfabeto greco sono una rappresentazione dell'Europa orientale. L'italiano ritiene che gli europei dell'Est, e russi in particolare, incontrano il Dio con il proprio cuore, e non con la mente: spesso vengono per attendere la messa senza sapere alcunché, ma sentendo qualcosa dentro di sé, mentre per l'uomo occidentale la ragione è primaria. L'europeo dell'Est o l'ortodosso prima di tutto prova qualcosa nel suo cuore, e poi lo assorbe la sua mente, mentre per l'uomo occidentale è l'esatto contrario.
Sul suo futuro il padre Ioann riflette in chiave strettamente legata alla Russia: «Guardo alla realtà religiosa e anche a quella sociale con ottimismo. Ci sono però ancora numerosi problemi residui dell'epoca sovietica, e anche nuovi... Il mio sogno è quello di vedere la Chiesa ortodossa russa moralmente migliorata al massimo. Per ora invece si dilaga la sensazione che ora molte persone siano sempre più deluse della chiesa e le stiamo perdendo. E si vorrebbe tanto evitarlo. Questo è il mio sogno».
Fonte: Mk.ru
Mosca, Ekaterina Rudnik
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